Un Testimonianza Diretta dalla Shoah
Il Comune di Udine conclude le commemorazioni del Giorno della Memoria con un evento significativo: la testimonianza di Tatiana e Andra Bucci, sorelle fiumane di origine ebraica sopravvissute al campo di concentramento di Auschwitz. L’incontro si terrà l’8 febbraio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, offrendo a quasi mille studenti e alla cittadinanza l’opportunità di ascoltare direttamente la loro storia.
Scampate all’Orrore di Auschwitz
Tatiana e Andra Bucci sono tra le ultime testimoni dirette della Shoah. Deportate ad Auschwitz quando avevano solo 4 e 6 anni, le sorelle Bucci furono risparmiate dalla camera a gas grazie a un errore di valutazione di Josef Mengele, che le scambiò per gemelle. Su 776 bambini italiani deportati ad Auschwitz, solo 25 sopravvissero, tra cui Tatiana e Andra.
Un Messaggio di Pace e Tolleranza
Federico Pirone, assessore comunale alla Cultura di Udine, ha sottolineato l’importanza della testimonianza delle sorelle Bucci: “La loro testimonianza, oggi più che mai, è fondamentale per mantenere viva la memoria storica della Shoah e per educare le nuove generazioni a un futuro di pace, tolleranza e inclusione”.
Dettagli dell’Evento
L’incontro, pensato principalmente per le scuole, sarà moderato dalla storica Rossella Paulitti, esperta di Shoah, e arricchito da video testimonianze. La cittadinanza può partecipare, con 150 posti ancora disponibili, distribuiti gratuitamente alla biglietteria del teatro fino al 7 febbraio.
Un’Occasione per Riflettere e Ricordare
“Siamo orgogliosi di ospitare Andra e Tatiana Bucci e di poter condividere con i giovani la loro eccezionale testimonianza, antidoto contro ogni forma di odio e discriminazione”, ha affermato Pirone. “La memoria ci rende liberi e ci invita a non essere complici dell’indifferenza. Questo incontro è una delle più importanti occasioni di testimonianza in occasione dell’80/o anniversario dalla liberazione di Auschwitz, per continuare a combattere l’antisemitismo e ogni forma di intolleranza”.
Il Contesto Storico e l’Importanza della Memoria
L’esperienza delle sorelle Bucci si inserisce in un contesto storico di persecuzione e genocidio che ha segnato profondamente il XX secolo. La Shoah, o Olocausto, rappresenta una delle pagine più buie della storia umana, con la sistematica persecuzione e uccisione di milioni di ebrei, Rom, omosessuali, dissidenti politici e altri gruppi considerati “indesiderabili” dal regime nazista. La testimonianza di sopravvissuti come Tatiana e Andra Bucci è cruciale per preservare la memoria di questi eventi e per educare le nuove generazioni sui pericoli dell’odio, del pregiudizio e dell’indifferenza.
Auschwitz: Simbolo dell’Olocausto
Auschwitz-Birkenau, il campo di concentramento e sterminio dove furono deportate le sorelle Bucci, è diventato il simbolo dell’Olocausto. Situato in Polonia, il campo fu operativo dal 1940 al 1945 e vide la morte di oltre un milione di persone. La liberazione di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche il 27 gennaio 1945 rivelò al mondo l’entità dell’orrore perpetrato dai nazisti. Da allora, il 27 gennaio è stato designato come il Giorno della Memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto e per promuovere la consapevolezza e la prevenzione di crimini contro l’umanità.
L’Impegno di Udine per la Memoria
L’iniziativa del Comune di Udine di ospitare la testimonianza delle sorelle Bucci dimostra un impegno concreto nel preservare la memoria della Shoah e nel promuovere i valori di tolleranza e inclusione. Offrendo ai giovani l’opportunità di ascoltare direttamente la storia di chi ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento, Udine contribuisce a formare cittadini consapevoli e responsabili, capaci di contrastare ogni forma di odio e discriminazione.
Un Monito Permanente
La testimonianza di Tatiana e Andra Bucci è un monito potente e necessario in un’epoca in cui l’antisemitismo e l’intolleranza sembrano riemergere in diverse forme. Ascoltare le loro parole è un dovere morale per non dimenticare il passato e per costruire un futuro in cui l’odio e la discriminazione non abbiano spazio.