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La smentita dell’Ong Venezuelan American Caucus
Adelys Ferro, direttrice esecutiva dell’Ong Venezuelan American Caucus, ha rilasciato dichiarazioni al quotidiano venezuelano El Pitazo, affermando con fermezza che nessun affiliato all’organizzazione criminale Tren de Aragua beneficia dello status di protezione temporanea (Tps) riservato ai rifugiati venezuelani negli Stati Uniti. Questa affermazione mira a contestare la decisione del governo di Donald Trump di sospendere il riconoscimento del Tps per oltre 600.000 persone, esponendole al rischio di deportazione a partire dal prossimo aprile.
Dati e controlli di sicurezza
Ferro ha sottolineato che i dati raccolti dalle varie agenzie statunitensi, tra cui Uscis (United States Citizenship and Immigration Services), Ice (Immigration and Customs Enforcement) ed Fbi (Federal Bureau of Investigation), dimostrano che nessun membro di Tren de Aragua ha ricevuto il Tps. Ha aggiunto: “Alcuni dei 600.000 beneficiari potrebbero essere stati segnalati per infrazioni minori, ma è fondamentale notare che nessuno è accusato di crimini gravi negli Stati Uniti, né di affiliazione con organizzazioni criminali”. La direttrice ha poi spiegato che “il motivo è semplice: chi richiede questo beneficio ha intenzione di essere in regola con la legge”.
Integrità del programma Tps
Adelys Ferro ha evidenziato che “i controlli di sicurezza sono una componente essenziale per garantire l’integrità di questo programma di immigrazione creato nel 1990. Per questo motivo, ogni richiedente deve registrare le proprie impronte digitali presso un ufficio governativo e sottoporsi a una verifica dei precedenti penali”.
Una questione delicata e complessa
Le affermazioni di Adelys Ferro gettano una luce diversa sulla decisione di sospendere il Tps per i venezuelani negli Stati Uniti. Se confermato, il fatto che nessun membro del Tren de Aragua benefici del programma solleva interrogativi sulle reali motivazioni dietro la scelta del governo americano. La questione rimane complessa e merita un’analisi approfondita, considerando sia gli aspetti legali che umanitari.