![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67a507b972624.jpg)
Una Ricerca Senza Precedenti tra i Ghiacci Antartici
Tra ottobre e novembre, una missione senza precedenti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IzsVe) si è svolta nel cuore dell’Antartide. L’obiettivo primario? Verificare la presenza del virus H5N1, responsabile dell’influenza aviaria, nelle popolazioni di pinguini che abitano questo continente remoto e inospitale.
La spedizione, promossa dall’Enea, ha visto i ricercatori impegnati nella raccolta e nell’analisi di campioni biologici da oltre 250 pinguini, appartenenti a cinque colonie distinte. Queste colonie erano dislocate lungo una fascia costiera di oltre 400 chilometri, che si estende dalla base italiana Mario Zucchelli fino a Cape Adare. Quest’ultimo è un promontorio di particolare importanza, poiché ospita la più grande colonia al mondo di pinguini di Adelia, con oltre 300.000 esemplari, e il primo sito abitativo antartico, risalente al 1899.
La Missione Enea-IzsVe: Protezione e Comprensione
L’iniziativa dell’Enea nasce dalla necessità di proteggere il personale operante nella base Mario Zucchelli. La verifica della presenza del virus H5N1 nelle colonie di pinguini circostanti è fondamentale per fornire istruzioni operative e dispositivi di sicurezza mirati alla riduzione del rischio di zoonosi, ovvero la trasmissione di malattie dagli animali all’uomo.
Francesco Bonfante e Alessio Bortolami, virologi veterinari dell’IzsVe, hanno intrapreso questa missione unica con l’obiettivo di approfondire la comprensione delle dinamiche di diffusione dell’influenza aviaria nel continente antartico. La loro ricerca fornirà dati preziosi per monitorare l’evoluzione del virus e sviluppare strategie di prevenzione efficaci.
L’Influenza Aviaria: Una Minaccia Globale
L’influenza aviaria ha dimostrato la sua capacità di diffondersi rapidamente e su vasta scala. Nel 2022, il virus ha raggiunto per la prima volta le coste meridionali del Sudamerica, causando episodi di mortalità di massa in numerose specie di uccelli marini, oltre a decimare intere colonie di leoni ed elefanti marini. La situazione è ulteriormente peggiorata quando il virus è stato rilevato in pinguini della Georgia del Sud.
Nel febbraio 2024, l’influenza aviaria ha fatto il suo ingresso nel continente antartico, precisamente nelle vicinanze della stazione di ricerca argentina Primavera Base. Questo evento ha sollevato nuove preoccupazioni riguardo alla potenziale diffusione del virus tra le vulnerabili popolazioni di uccelli e mammiferi marini che popolano l’Antartide.
Il Contesto Scientifico e le Sfide della Ricerca
La ricerca in Antartide presenta sfide logistiche e ambientali significative. Le temperature estreme, le condizioni meteorologiche avverse e la vastità del territorio rendono complesse le operazioni di campionamento e analisi. Tuttavia, la missione dell’IzsVe rappresenta un passo avanti fondamentale nella comprensione delle dinamiche di diffusione dell’influenza aviaria e nella protezione della biodiversità antartica.
La collaborazione tra l’Enea e l’IzsVe dimostra l’importanza di un approccio multidisciplinare e internazionale per affrontare le sfide globali legate alla salute animale e umana. I risultati di questa ricerca contribuiranno a migliorare le strategie di prevenzione e controllo dell’influenza aviaria, non solo in Antartide, ma in tutto il mondo.
Un Passo Avanti nella Protezione dell’Antartide
La missione dell’IzsVe in Antartide rappresenta un esempio virtuoso di come la ricerca scientifica possa contribuire alla protezione di un ambiente fragile e prezioso. La comprensione delle dinamiche di diffusione dell’influenza aviaria è fondamentale per preservare la biodiversità antartica e garantire la salute delle popolazioni umane che operano in questo continente remoto. È auspicabile che questa iniziativa possa ispirare ulteriori sforzi di ricerca e conservazione, promuovendo una maggiore consapevolezza dell’importanza di proteggere il nostro pianeta.