Gli inizi: una bicicletta e un’intuizione geniale
Nel 1952, in un’Italia che si lasciava alle spalle le macerie della Seconda guerra mondiale, Angelo Ferruccio Rovagnati avviava a Biassono, in Brianza, una piccola attività di produzione e vendita all’ingrosso di burro e formaggi. Il figlio Paolo, giovanissimo, si faceva strada in sella alla sua bicicletta per effettuare le consegne, entrando in contatto diretto con i clienti. Proprio in questi incontri Paolo ebbe un’intuizione che si sarebbe rivelata geniale: nel settore caseario la concorrenza lombarda era spietata, ma nel mondo dei salumi c’era spazio per un’azienda ambiziosa come la loro. Non puntare sul prosciutto crudo, feudo degli emiliani, ma reinventare il prosciutto cotto, all’epoca considerato un prodotto di serie B. Paolo era convinto che, con studio e sperimentazione, si potesse raggiungere l’eccellenza.
La rivoluzione di Paolo Rovagnati: il ‘prosciutto cotto perfetto’
Nel 1968 Paolo Rovagnati prese le redini dell’azienda, dando il via a una vera e propria rivoluzione. L’impresa familiare crebbe rapidamente, affermandosi a livello nazionale negli anni ’70. Ma la vera svolta arrivò negli anni ’80, quando Paolo mise a punto quello che definiva “il prosciutto cotto perfetto”, battezzandolo Gran Biscotto. Un prodotto talmente innovativo da meritare un marchio a fuoco sulla cotenna, un’usanza fino ad allora riservata solo al Consorzio di Parma. L’intuizione successiva fu quella di promuovere il Gran Biscotto in televisione, affidandosi a un testimonial d’eccezione come Mike Bongiorno. Le promozioni del celebre conduttore divennero un cult, contribuendo a rendere il marchio Rovagnati sinonimo di qualità e innovazione.
Espansione e internazionalizzazione: un’azienda leader nel mondo
Gli anni ’80 furono anche un periodo di grande crescita per Rovagnati, che arrivò a produrre oltre 20 diverse tipologie di prosciutto cotto. Questa continua innovazione richiese un ampliamento della struttura produttiva e l’adozione di impianti sempre più all’avanguardia. Dal 2010, sotto la guida degli eredi Ferruccio e Lorenzo, l’azienda ha intrapreso un ambizioso percorso di internazionalizzazione, esportando i propri prodotti in numerosi Paesi europei ed extraeuropei, tra cui Francia, Belgio, Germania, Irlanda e Stati Uniti. A sostegno di questa crescita sono state realizzate importanti acquisizioni, come quelle dello storico marchio di affettatrici Berkel e del prestigioso marchio di pelletteria Pineider. Il 2020 ha segnato un ulteriore passo avanti con l’apertura del primo stabilimento produttivo all’estero, a Vineland, nel New Jersey.
Un esempio di eccellenza italiana
La storia di Rovagnati è un esempio emblematico di come l’ingegno, la passione e la capacità di innovare possano trasformare una piccola impresa familiare in un leader globale. L’azienda ha saputo reinventare un prodotto tradizionale come il prosciutto cotto, elevandolo a simbolo del Made in Italy di qualità e conquistando i palati di tutto il mondo. La prematura scomparsa di Paolo Rovagnati nel 2008 non ha interrotto il percorso di crescita dell’azienda, che continua a essere guidata con successo dai suoi eredi, nel solco della tradizione e dell’innovazione.