![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67a483dad9255.jpg)
Un grido contro l’ingiustizia: le parole del Pontefice
“Nulla vale la vita di un bambino”. Con queste parole, Papa Francesco ha inaugurato il Summit in Vaticano dedicato ai diritti dei bambini, un evento volto a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere azioni concrete a tutela dei minori. Il Pontefice ha espresso il suo profondo dolore per la sofferenza dei bambini vittime di guerre, povertà e migrazioni, sottolineando l’inaccettabilità di una realtà in cui i più piccoli vengono “sacrificati agli idoli del potere, dell’ideologia, degli interessi nazionalistici”.
“Uccidere i piccoli significa negare il futuro”, ha affermato con forza Papa Francesco, denunciando la crescente assuefazione alla violenza e all’ingiustizia che colpiscono l’infanzia. “Come è possibile che la vita di un bambino debba finire così? No. Non è accettabile e dobbiamo resistere all’assuefazione”, ha aggiunto.
L’infanzia negata: un grido silenzioso
Il Papa ha descritto l’infanzia negata come “un grido silenzioso che denuncia l’iniquità del sistema economico, la criminalità delle guerre, la mancanza di cure mediche e di educazione scolastica”. Ha evidenziato come la somma di queste ingiustizie gravi soprattutto sui più piccoli e più deboli, privandoli del diritto a un’esistenza dignitosa e serena.
“Oggi siamo qui per dire che non vogliamo che tutto questo diventi una nuova normalità. Non possiamo accettare di abituarci”, ha ribadito con fermezza il Pontefice, invitando i partecipanti al Summit e l’intera comunità internazionale a impegnarsi attivamente per contrastare ogni forma di violenza e sfruttamento nei confronti dei bambini.
Le vittime dimenticate: i bambini Rohinghya e i “niños indocumentados”
Nel suo discorso, Papa Francesco ha voluto ricordare alcune delle categorie di bambini più vulnerabili e spesso dimenticate. Ha citato i piccoli Rohinghya, che incontrano difficoltà nella registrazione e nell’ottenimento di documenti, e i “niños indocumentados” al confine con gli Stati Uniti, “prime vittime di quell’esodo della disperazione e della speranza di migliaia che salgono dal Sud verso gli Stati Uniti”.
Questi esempi, ha sottolineato il Papa, rappresentano solo una piccola parte della vasta platea di bambini che subiscono ingiustizie e violenze in tutto il mondo. Il suo appello è un invito a non dimenticare queste vittime e a lavorare incessantemente per garantire loro un futuro migliore.
Un impegno globale per la tutela dell’infanzia
Le parole di Papa Francesco al Summit sui diritti dei bambini risuonano come un monito e un invito all’azione per l’intera comunità internazionale. La sua denuncia della violenza e dell’ingiustizia che colpiscono i più piccoli ci ricorda la nostra responsabilità collettiva nel proteggere e promuovere i diritti dell’infanzia. È necessario un impegno globale e coordinato per contrastare le cause profonde della sofferenza infantile, garantendo a tutti i bambini un futuro di pace, dignità e opportunità.