Un appello appassionato da Marsiglia
In occasione della laurea honoris causa conferitagli dall’Università di Marsiglia, il Presidente Mattarella ha espresso una profonda preoccupazione per le dinamiche politiche che stanno scuotendo l’Occidente. Il suo discorso, durato 28 minuti, è stato un invito a non ignorare i rischi derivanti dall’ascesa di figure come Elon Musk, simbolo di un’oligarchia tecnologica che mira a influenzare la politica globale.
L’Europa di fronte a una scelta cruciale
Mattarella ha posto una domanda retorica ma incisiva: “L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza, o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà?”. Ha poi incalzato gli studenti presenti, chiedendo se l’Europa possa accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie, con la prospettiva di un “vassallaggio felice”.
Protagonisti o protetti: l’ora della decisione
Per il Presidente, è giunto il momento per l’Europa di scegliere tra essere “protetti” o essere protagonisti. Un ragionamento analitico, denso di richiami storici, che sottolinea l’urgenza del momento. Mattarella ha ricordato come, negli anni ’30, la logica della dominazione prevalse sulla cooperazione, portando al progetto del Terzo Reich. Ha poi paragonato l’aggressione russa all’Ucraina a quella dinamica, evidenziando i pericoli di politiche di acquiescenza in cambio di piccoli benefici.
Il multilateralismo e i nuovi ‘corsari’
Mattarella ha ribadito la necessità di difendere il multilateralismo, le organizzazioni internazionali e le Nazioni Unite, che hanno garantito all’Italia “70 anni di pace”. Ha espresso preoccupazione per il riaffacciarsi del concetto di “sfere di influenza”, all’origine dei mali del XX secolo. Un nuovo potere emerge, rappresentato da “neo-feudatari del Terzo millennio”, definiti “novelli corsari”, che aspirano a gestire parti dei beni comuni come il cyberspazio e lo spazio extra-atmosferico, usurpando le sovranità democratiche.
Un’Europa più forte e coesa
Di fronte a questa sfida, Mattarella ha esortato a non cedere alla “rassegnazione”, ma a creare un’Unione più forte, più coesa e protagonista. Altrimenti, l’Europa rischia di diventare un “vassallo”, forse felice perché protetto, ma pur sempre un vassallo. Un destino che tradirebbe la visione dei Padri fondatori come Altiero Spinelli, Jean Monnet e Robert Schuman.
Un monito per il futuro dell’Unione
Il discorso di Mattarella rappresenta un monito importante per il futuro dell’Unione Europea. In un contesto internazionale sempre più complesso e polarizzato, l’Europa deve trovare la forza di affermare i propri valori e di agire come protagonista, per non rischiare di essere relegata a un ruolo marginale e dipendente.