Annullati i fogli di via per gli attivisti di Extinction Rebellion
Il Tar del Piemonte ha emesso una sentenza che annulla i fogli di via emessi dalla questura di Torino nei confronti di quattro attivisti di Extinction Rebellion. La decisione fa seguito a una protesta organizzata dal gruppo ambientalista nel novembre 2023, quando gli attivisti avevano esposto uno striscione sul tetto dell’Oval Lingotto durante l’Aerospace and Defence Meeting, una fiera internazionale del settore aerospaziale e della difesa.
La motivazione del Tar: protesta pacifica e assenza di pericolosità
Il tribunale amministrativo ha motivato la sua decisione sottolineando la natura pacifica della protesta e l’assenza di elementi che potessero indicare una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nella sentenza si legge che gli attivisti colpiti dai fogli di via non possono essere considerati soggetti pericolosi, in quanto non dediti alla commissione di reati, privi di precedenti condanne e con accuse a loro carico archiviate dalla Procura di Torino.
I fatti: la protesta all’Oval Lingotto e le successive denunce
Durante la protesta all’Oval Lingotto, nove persone furono portate in questura e successivamente rilasciate con denunce per manifestazione non preavvisata, non ottemperanza a un ordine dell’autorità, invasione e violenza privata. Tuttavia, la Procura di Torino ha archiviato le denunce a gennaio 2024 per tutti gli indagati. A quattro di questi, non residenti a Torino e senza legami lavorativi o di studio con la città, era stato notificato un foglio di via. A due altri attivisti, non passibili di foglio di via, era stato notificato un avviso orale del questore.
Le reazioni di Extinction Rebellion e i costi della giustizia
Extinction Rebellion ha accolto con soddisfazione la decisione del Tar, sottolineando come “anche questa volta, giustizia è stata fatta”. Tuttavia, il gruppo ambientalista ha evidenziato i costi sostenuti per il ricorso al Tar e le spese legali, che ammontano a oltre 6.000 euro. Extinction Rebellion ha quindi sollevato interrogativi sul costo complessivo sostenuto dallo Stato, e quindi dai cittadini, per un procedimento che, a loro avviso, non avrebbe mai dovuto iniziare.
Riflessioni sulla libertà di espressione e il diritto di protesta
La sentenza del Tar del Piemonte riafferma l’importanza della libertà di espressione e del diritto di protesta, soprattutto in un contesto democratico. Pur riconoscendo la necessità di garantire l’ordine pubblico e la sicurezza, è fondamentale che le istituzioni sappiano distinguere tra azioni di protesta pacifica e comportamenti che costituiscono una reale minaccia. La decisione del tribunale invita a una riflessione sull’equilibrio tra questi due aspetti e sulla necessità di evitare misure eccessive che possano limitare il diritto di manifestare il proprio dissenso.