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La manifestazione a Bruxelles: un grido d’allarme
La manifestazione tenutasi a Bruxelles, promossa da IndustriALL, la Federazione Europea dei sindacati dell’industria, ha visto la partecipazione attiva della CGIL. Il segretario confederale Pino Gesmundo ha espresso con forza le preoccupazioni del mondo del lavoro industriale, sottolineando la necessità di un’inversione di tendenza rispetto alle politiche economiche attuali. La piazza è diventata il megafono di un disagio profondo, alimentato da anni di austerità e precarietà.
Le richieste della CGIL: un piano industriale europeo
Gesmundo ha delineato le richieste principali della CGIL, focalizzandosi sulla necessità di un piano industriale europeo ambizioso e concreto. Questo piano dovrebbe prevedere una moratoria sui licenziamenti, un rafforzamento del ruolo pubblico nell’economia e una revisione degli accordi commerciali, considerati iniqui e dannosi per il lavoro in Europa e in Italia. Il sindacalista ha insistito sulla necessità di proteggere il lavoro attraverso misure concrete e investimenti mirati.
Investimenti pubblici per rilanciare l’industria
Un punto centrale dell’intervento di Gesmundo riguarda la necessità di investimenti pubblici massicci per rilanciare le attività industriali e manifatturiere. Ha evidenziato l’importanza di un piano di interventi a supporto della produzione, a partire dai grandi asset a partecipazione pubblica. Questo approccio mira a creare un circolo virtuoso, in cui gli investimenti pubblici stimolano la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.
Critiche al governo italiano e al ministro Urso
Gesmundo ha criticato duramente il governo italiano e il ministro Urso, accusandoli di scaricare le responsabilità su altri livelli sovranazionali. Ha sottolineato la necessità di coerenza, determinazione e un nuovo protagonismo pubblico per affrontare la grave crisi della produzione. Il sindacalista ha invitato il governo a non rimandare ulteriormente la soluzione dei problemi, ma ad agire con decisione per proteggere il lavoro e l’industria italiana.
Proposte concrete per un’Europa più forte
Gesmundo ha avanzato una serie di proposte concrete per un’Europa più forte e solidale. Tra queste, l’adozione di un piano industriale europeo sostenuto da un fondo sovrano, interventi immediati sul costo dell’energia, un nuovo ammortizzatore sociale per la transizione, la riduzione dell’orario di lavoro e il sostegno alle imprese innovative e di qualità. Ha inoltre sottolineato l’importanza di investire nella ricerca di base e applicata all’innovazione.
No alle politiche di Trump sui dazi
Infine, Gesmundo ha espresso una forte opposizione alle politiche di Trump sui dazi, avvertendo che tali misure, con la complicità della Presidente Meloni, non farebbero altro che accentuare la crisi fino a farla deflagrare irrimediabilmente. Ha invitato a non cedere alla tentazione di soluzioni protezionistiche, ma a lavorare per un’economia aperta e competitiva, basata sulla cooperazione e sulla solidarietà.
Un appello alla responsabilità
La manifestazione di Bruxelles e le parole di Pino Gesmundo rappresentano un appello alla responsabilità rivolto alle istituzioni europee e nazionali. In un momento di grande incertezza economica e sociale, è fondamentale che la politica si faccia carico delle preoccupazioni del mondo del lavoro e adotti misure concrete per proteggere i posti di lavoro e rilanciare l’industria. La sfida è complessa, ma non può essere elusa.