La testimonianza di Claudia Chessa
Claudia Chessa, una giovane di 18 anni originaria di Arzachena, ha condiviso una testimonianza sconvolgente riguardo un episodio avvenuto a Malta, dove si trovava per studiare l’inglese. La ragazza ha raccontato di essere sopravvissuta a una caduta dal quarto piano di un hotel, un evento preceduto da una violenta aggressione da parte del suo fidanzato, Alessio Lupo Rivera, un dj di 27 anni.
L’escalation di violenza
Secondo il racconto di Claudia, rilasciato durante un’intervista a Pomeriggio Cinque, l’aggressione è iniziata con un morso a un dito, per poi intensificarsi rapidamente. “Ha iniziato con un morso, un dito della mano, per poi provare a soffocarmi con un cuscino. Mi ha morsicato le dita dei piedi fino a far uscire il sangue, ho ancora i segni evidenti e mi ha promesso che me li avrebbe staccate. Poi mi ha detto ‘ti ammazzo’, ‘tu da qui non esci viva’”, ha dichiarato la giovane, descrivendo momenti di puro terrore.
La fuga disperata e la caduta
La situazione è degenerata ulteriormente, con il fidanzato che, secondo la testimonianza di Claudia, l’ha aggredita con pugni al viso e al petto. Temendo per la sua vita, la ragazza ha cercato rifugio sul balcone della stanza d’albergo. “Mi tirava i capelli – risponde Claudia da Malta alle domande dello studio – ero terrorizzata dal suo sguardo, dalle sue parole e dai suoi gesti. Ha iniziato a prendermi a pugni sul viso e sul petto. Temevo per la mia vita, così sono scappata e sono andata nel balcone, ho scavalcato la ringhiera e mi sono appesa con il terrore che potesse raggiungermi. Avevo paura che mi spingesse lui giù. Poi ho mollato la presa e sono finita sul tendone.”
Il soccorso e la versione del fidanzato
Dopo la caduta sul tendone, Claudia è riuscita a scendere in strada e a chiedere aiuto. Fortunatamente, un gruppo di ragazzi ha chiamato l’ambulanza. Tuttavia, la situazione si è complicata ulteriormente quando il fidanzato è arrivato sul posto, cercando di screditare la sua versione dei fatti. “Lui è arrivato con tutta calma, come se non fosse successo niente e ai ragazzi che mi hanno soccorso ha fatto vedere una mia foto dicendo che ero la sua ragazza, che ero una pazza e mi ero lanciata dal balcone”, ha raccontato Claudia.
La droga e la delusione
Claudia ha anche rivelato un episodio avvenuto in un locale poco prima dell’aggressione, che potrebbe aver scatenato la furia del fidanzato. “Verso l’ora di chiusura del locale, ho visto lui un po’ diverso dal solito. E’ andato in bagno e l’ho seguito, era con uno sconosciuto che stavano facendo uso di droga. E lì sono rimasta veramente delusa, anche perché ho insistito che venisse qua, per cercare di cambiare un po’ aria, pensare ad altro, non fare certe cose”, ha spiegato la giovane, sottolineando la sua delusione nel vedere il fidanzato ricadere in vecchie abitudini nonostante i suoi sforzi per aiutarlo.
Riflessioni sulla violenza di genere
La storia di Claudia Chessa è un crudo esempio di violenza di genere, un problema purtroppo ancora molto diffuso nella nostra società. La sua testimonianza mette in luce la spirale di abusi e terrore che molte donne si trovano a vivere, spesso culminante in gesti estremi come il tentativo di fuga. È fondamentale che le istituzioni e la società civile si impegnino a fondo per contrastare questo fenomeno, offrendo supporto alle vittime e promuovendo una cultura del rispetto e della parità di genere.