Convalida degli arresti e misure cautelari
A seguito dell’assalto al treno dei tifosi del Venezia, avvenuto sabato sera, il giudice di Udine ha convalidato gli arresti degli otto ultras coinvolti. Inizialmente, il giudice aveva disposto gli arresti domiciliari per i due soggetti residenti in Italia, mentre per i sei residenti in Austria era stata decisa la custodia cautelare in carcere.
Pattteggiamento e pene
Su consiglio dei loro difensori, gli imputati hanno optato per il patteggiamento. Le pene inflitte sono le seguenti:
- 2 anni di reclusione per il cittadino bosniaco residente in Austria, accusato anche di aver aggredito un agente di polizia in borghese.
- 1 anno e 10 mesi per il cittadino albanese residente a Udine, colpevole di aver colpito alcuni tifosi del Venezia con una cintura.
- 1 anno e 8 mesi per gli altri cinque cittadini austriaci, supporter del Salisburgo.
Per tutti gli imputati la pena è sospesa condizionalmente, con immediata scarcerazione.
Situazione del cittadino italiano
L’unico cittadino italiano coinvolto, di origini senegalesi, ha chiesto un termine a difesa. Attualmente, rimane agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Le accuse
Gli otto imputati erano accusati di:
- Blocco ferroviario
- Rissa aggravata
- Resistenza a pubblico ufficiale
- Utilizzo di artifizi pirotecnici
- Utilizzo di bastoni in occasione di manifestazioni sportive
Riflessioni sull’efficacia delle pene
La decisione di sospendere condizionalmente le pene, pur a fronte di reati gravi come il blocco ferroviario e la rissa aggravata, solleva interrogativi sull’efficacia deterrente di tali misure. È fondamentale valutare se queste pene siano sufficienti a prevenire futuri episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei trasporti e delle manifestazioni sportive.