La Fermezza del Governo Italiano
Il governo italiano, guidato dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha ribadito la sua posizione inequivocabile riguardo ai centri per migranti in Albania: “Lo abbiamo detto e ripetuto, andiamo avanti”. Questa dichiarazione giunge in risposta al terzo rifiuto dei giudici italiani di convalidare il trattenimento dei migranti nel centro di Gjader, una decisione che non ha scalfito la determinazione dell’esecutivo a proseguire con il protocollo italo-albanese.
La Pronuncia della Corte di Giustizia Europea
La questione, costantemente rimessa all’attenzione dell’Europa dai magistrati italiani, troverà una possibile risoluzione nella pronuncia della Corte di Giustizia europea, prevista per marzo. A Lussemburgo, i giudici esamineranno i vari ricorsi pregiudiziali provenienti sia dall’Italia che da altri Paesi membri. Tuttavia, l’attesa per questa decisione non comporterà una sospensione dei trasferimenti di migranti oltre l’Adriatico.
Pressioni Politiche e Interventi sul Sistema Giudiziario
Nel frattempo, si intensificano le speculazioni e le pressioni da parte di Fratelli d’Italia (FdI) per l’adozione di nuovi provvedimenti riguardanti il sistema di assegnazione dei magistrati che si occupano di immigrazione. Pur non essendoci state conferme ufficiali da parte dell’Esecutivo, queste iniziative suggeriscono un tentativo di esercitare un maggiore controllo sul processo decisionale in materia di immigrazione.
La Cassazione Solleva Dubbi di Legittimità Costituzionale
Un’ordinanza recentemente depositata dalla Cassazione potrebbe rimettere in discussione le restrizioni imposte dal governo al sistema di immigrazione. La Suprema Corte, pronunciandosi sul ricorso di un migrante dopo un’avvenuta convalida, potrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale in riferimento alla legge 187/2024, che ha trasferito alle Corti di Appello la competenza sulle convalide dei trattenimenti.
Questioni Chiave Sollevate dalla Cassazione
Le questioni poste dalla Cassazione riguardano principalmente la garanzia della difesa e i diritti fondamentali del richiedente protezione. In particolare, si contesta la procedura con cui la Corte di Cassazione giudica sui ricorsi senza l’intervento dei difensori, affidando all’autorità giudiziaria l’individuazione delle scansioni processuali idonee a realizzare il contraddittorio entro sette giorni dalla ricezione degli atti.
Il Caso Specifico e la Sentenza Precedente
L’ordinanza degli ermellini è legata a un ricorso presentato dal difensore di un cittadino algerino, il cui provvedimento di trattenimento nel Centro di permanenza per i rimpatri (CPR) di Macomer era stato convalidato dalla Corte d’Appello di Cagliari. Già in una sentenza del 30 gennaio, la Suprema Corte aveva dichiarato “rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale” in merito alla procedura di giudizio in camera di consiglio senza la partecipazione dei difensori.
Implicazioni e Prospettive Future
La determinazione del governo italiano nel perseguire il protocollo con l’Albania, nonostante le sfide legali e le preoccupazioni costituzionali sollevate dalla magistratura, evidenzia una forte volontà politica di affrontare la questione migratoria con misure restrittive. Tuttavia, le questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Cassazione potrebbero portare a una revisione delle procedure e a una maggiore attenzione ai diritti dei richiedenti protezione. La pronuncia della Corte di Giustizia europea sarà cruciale per definire la legittimità del protocollo italo-albanese nel contesto del diritto europeo.