L’allarme di Greenpeace: esplosione dell’attività mineraria illegale
Greenpeace ha lanciato un allarme riguardo alla ripresa dell’attività mineraria illegale nella foresta amazzonica, in particolare lungo il fiume Madeira. Nonostante le operazioni di contrasto che avevano portato alla distruzione di centinaia di draghe, l’organizzazione ambientalista denuncia una nuova ondata di esplorazione e estrazione di oro da parte di cercatori irregolari.
Numeri preoccupanti: 130 draghe in attività
Secondo il dossier pubblicato da Greenpeace, sono state rilevate almeno 130 draghe in attività lungo il fiume Madeira, il più grande affluente del Rio delle Amazzoni. Questa presenza massiccia di imbarcazioni, individuata grazie all’utilizzo di satelliti, solleva gravi preoccupazioni sull’impatto ambientale e sociale della regione.
Un fiume sotto assedio da decenni
Da oltre quarant’anni, il fiume Madeira è bersaglio di organizzazioni criminali e cercatori d’oro illegali. Queste attività minacciano l’equilibrio ambientale e sociale della regione, causando danni irreparabili all’ecosistema e mettendo a rischio la salute delle comunità locali.
Impatto devastante sull’ambiente e sulla salute
Le draghe, utilizzate per la ricerca di oro, dragano il letto del fiume, distruggendolo e contaminando l’acqua con il mercurio, una sostanza tossica utilizzata per separare l’oro. Questa contaminazione provoca la morte dei pesci e causa gravi malattie alle persone che dipendono dal fiume per la loro sopravvivenza.
La richiesta a Lula: misure urgenti e coordinate
Greenpeace attribuisce questa nuova offensiva incontrollata alla “mancanza di politiche pubbliche strutturate” e ha chiesto al governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva di adottare “misure forti e coordinate” per proteggere il fiume Madeira, la foresta amazzonica e i popoli originari che la abitano.
Un appello alla responsabilità globale
La ripresa dell’attività mineraria illegale nel Rio delle Amazzoni è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. Richiede un’azione immediata e concertata da parte del governo brasiliano, ma anche una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte della comunità internazionale. Proteggere l’Amazzonia significa proteggere il futuro del nostro pianeta.