La sfida cinese all’IA americana: DeepSeek punta sulla sostenibilità
Il mondo dell’Intelligenza Artificiale è stato scosso da una nuova contendente: DeepSeek, una startup cinese che, con un approccio innovativo e più sostenibile, sfida il dominio delle aziende tecnologiche americane. Giovanni Miragliotta, co-direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, ha espresso forti riflessioni sull’impatto di DeepSeek, sottolineando come questa novità possa portare a un ripensamento radicale dell’approccio all’IA.
“A giudicare dai risultati pubblicati dalla stessa azienda, l’intelligenza artificiale di DeepSeek contende il trono ai modelli più performanti”, afferma Miragliotta. La startup cinese ha puntato su un software di alta qualità e su un addestramento meno costoso e meno energivoro, rinunciando ai chip Nvidia di ultima generazione. Questo approccio alternativo lancia un messaggio chiaro: è necessario ripensare la strategia attuale, poiché la corsa americana all’IA è diventata insostenibile.
I tre colli di bottiglia dell’IA: dati, costi e consumi
Miragliotta identifica tre principali colli di bottiglia che ostacolano lo sviluppo sostenibile dell’IA. Innanzitutto, la scarsità di dati per l’addestramento: “Sono finiti i dati per l’addestramento e pensare di raccoglierne altri liberi da copyright è velleitario, bisogna imparare a fare di più con i dati che ci sono”. In secondo luogo, i costi ipertrofici dell’IA, che richiedono una maggiore attenzione alla sensatezza dal punto di vista del business. Infine, il problema computazionale ed energetico, con consumi diventati insostenibili.
Queste difficoltà, già evidenziate in diversi rapporti tecnici, portano inevitabilmente a una profonda riflessione sulla sostenibilità delle risorse impiegate nell’IA. DeepSeek, con il suo approccio innovativo, dimostra che è possibile ottenere risultati eccellenti con un minore impatto ambientale ed economico.
La risposta americana e la competizione globale
Di fronte a questa sfida, è lecito chiedersi se l’amministrazione americana, guidata da Donald Trump o da altri leader, interverrà a sostegno delle aziende tecnologiche nazionali. Miragliotta sottolinea che sia Trump che Biden, così come Obama in passato, considerano il dominio dell’IA un obiettivo strategico fondamentale. Tuttavia, quanto sta accadendo dimostra che la strada non è ancora tracciata e che gli Stati Uniti devono rivedere il loro approccio.
L’esperto suggerisce che gli Stati Uniti dovrebbero preoccuparsi meno del dominio economico a breve termine e concentrarsi maggiormente sulla dedizione e sulla missione a lungo termine, ingredienti essenziali per i salti epocali geniali. Citando Kai-Fu Lee, Miragliotta evidenzia come la Cina stia allevando una generazione di imprenditori tecnologici straordinari, capaci di competere e superare gli Stati Uniti non solo grazie agli investimenti, ma soprattutto grazie al talento e alla visione.
Un cambio di paradigma necessario
L’irruzione di DeepSeek nel panorama dell’IA rappresenta un campanello d’allarme per l’industria americana. La sostenibilità, sia economica che ambientale, deve diventare una priorità assoluta. La competizione con la Cina non si vince solo a colpi di investimenti, ma soprattutto con l’ingegno, la creatività e la capacità di sfruttare al meglio le risorse disponibili. È tempo di un cambio di paradigma, che metta al centro l’innovazione responsabile e la ricerca di soluzioni efficienti e sostenibili.