La Scomunica di Don Santonocito
La diocesi di Tivoli e Palestrina ha annunciato la scomunica di don Natale Santonocito, parroco di San Cesareo, in provincia di Roma. La decisione è stata presa dal vescovo Mauro Parmeggiani a seguito di un processo canonico, dopo che il sacerdote aveva ripetutamente messo in dubbio la legittimità del pontificato di Papa Francesco. La scomunica, la più grave sanzione ecclesiastica, impedisce a don Santonocito di celebrare la messa e di partecipare attivamente alla vita della Chiesa.
Le Accuse e i Video ‘Contra Fidem’
La vicenda è iniziata con la pubblicazione di video da parte di don Santonocito, nei quali il sacerdote sosteneva che Papa Francesco non fosse il vero Papa. Secondo don Santonocito, Benedetto XVI non avrebbe mai validamente abdicato al papato l’11 febbraio 2013, e che quindi Francesco sarebbe un ‘antipapa’. Il primo video ‘contra fidem’, come lo ha definito la diocesi, risale all’8 dicembre ed è stato diffuso su Facebook e YouTube. In seguito alla pubblicazione di questo video, il vescovo aveva cautelativamente limitato le facoltà ministeriali del sacerdote.
La Conferma delle Posizioni e il Processo Canonico
Nonostante le limitazioni imposte, don Santonocito ha risposto con un ulteriore video, il ‘messaggio di Natale’, in cui ha ribadito le sue posizioni anti-Bergoglio. Queste posizioni sono state poi confermate durante il processo canonico. Il sacerdote ha dichiarato: ‘Devo gridare questa verità che per molti può essere sconvolgente, ma che in realtà spiega tante cose strane che stiamo vivendo da troppo tempo. Da undici anni abbiamo un antipapa: il cosiddetto Francesco non è Papa, non lo è mai stato perché Benedetto XVI, l’11 febbraio 2013, non ha mai fatto una rinuncia al papato, non ha abdicato rinunciando al munus petrino’. Queste dichiarazioni hanno portato alla decisione di scomunica.
Le Conseguenze della Scomunica
La scomunica rappresenta una delle più severe sanzioni che la Chiesa cattolica può imporre. Per don Santonocito, ciò significa la perdita della facoltà di celebrare i sacramenti, in particolare la messa, e l’esclusione dalla partecipazione attiva alla vita della Chiesa. Questa decisione sottolinea la gravità della contestazione dell’autorità papale e la necessità di mantenere l’unità della Chiesa.
Riflessioni sulla Scomunica
La vicenda di don Santonocito solleva questioni importanti riguardo all’autorità e all’obbedienza all’interno della Chiesa cattolica. Mentre la libertà di pensiero è un valore importante, è altrettanto cruciale che i membri del clero rispettino le decisioni e la leadership della Chiesa. La scomunica, pur essendo una misura estrema, sottolinea l’importanza di mantenere l’unità e la coesione della comunità religiosa. È fondamentale che tali questioni siano affrontate con dialogo e discernimento, cercando un equilibrio tra la fedeltà alla tradizione e la necessità di rispondere alle sfide del presente.