La replica di Ribera alle posizioni del Ppe
La vicepresidente della Commissione europea, Teresa Ribera, ha espresso forti critiche nei confronti delle posizioni del Partito Popolare Europeo (Ppe) che puntano a indebolire le ambizioni ambientali dell’Unione Europea. In particolare, Ribera ha contestato la proposta di rinunciare all’obiettivo del 2040 per le energie rinnovabili, sottolineando come tale mossa sarebbe controproducente per la stabilità dei prezzi energetici. “Se chiediamo prezzi accessibili per l’energia, non ha molto senso”, ha dichiarato in un’intervista all’edizione francese di Euractiv, evidenziando l’importanza di un approccio integrato che tenga conto sia della sostenibilità ambientale che della convenienza economica.
Difesa delle ONG ambientali e critica al Green-Gate
Ribera ha anche preso posizione in merito alla possibilità di limitare i finanziamenti Ue alle ONG ambientali, una proposta emersa in seguito alle accuse di lobbying e condizionamento delle politiche Ue sul clima, note come Green-Gate. La vicepresidente ha definito questa ipotesi “un errore”, spiegando che le ONG svolgono un ruolo cruciale nel sensibilizzare l’opinione pubblica e nell’identificare le difficoltà e le sfide ambientali. “Non si tratta di lobbying. Si tratta di sensibilizzare e cercare di identificare le difficoltà e le sfide che devono essere affrontate. E credo che abbiamo bisogno di questo pensiero critico”, ha affermato Ribera, sottolineando l’importanza di un dibattito aperto e informato sulle questioni climatiche.
La bocciatura della proposta di sospendere il Green Deal
Un altro punto centrale dell’intervento di Ribera è stata la critica alla proposta dell’eurodeputato francese Jordan Bardella, leader del Rassemblement National e dei Patrioti Ue, di sospendere il Green Deal. Ribera ha definito questa proposta “un grave errore”, sottolineando che essa va contro gli interessi dei cittadini europei. “Va contro gli europei: una delle cose più tristi a cui stiamo assistendo è che alcune famiglie politiche stanno usando le paure delle persone”, ha dichiarato. Ribera ha poi avvertito che negare le conseguenze del cambiamento climatico è “molto rischioso”, sia a livello economico che sociale, e che affermare che non è necessario agire per risolvere i problemi ambientali è non solo ingenuo, ma anche dannoso.
Le implicazioni economiche e sociali del cambiamento climatico
L’intervento di Teresa Ribera mette in luce come le questioni ambientali siano strettamente legate a quelle economiche e sociali. La sua posizione sottolinea l’importanza di un approccio olistico che consideri tutti questi aspetti in modo integrato. La vicepresidente della Commissione europea ha evidenziato come le politiche ambientali non debbano essere viste come un ostacolo alla crescita economica, ma come un’opportunità per creare un futuro più sostenibile e prospero per tutti. La sua analisi suggerisce che il negazionismo climatico e l’immobilismo non solo sono dannosi per l’ambiente, ma comportano anche costi economici e sociali elevati, causando sofferenze e disuguaglianze.
Un appello alla responsabilità e alla visione a lungo termine
Le dichiarazioni di Teresa Ribera rappresentano un forte appello alla responsabilità e alla lungimiranza nelle politiche ambientali. La sua analisi critica delle posizioni del Ppe e della proposta di sospendere il Green Deal evidenzia la necessità di un approccio basato su evidenze scientifiche e su una visione a lungo termine. Ribera ci ricorda che le scelte di oggi avranno un impatto significativo sul futuro delle nostre società e che è fondamentale agire con coraggio e determinazione per affrontare le sfide ambientali. La sua difesa delle ONG ambientali sottolinea l’importanza di un dibattito aperto e informato, che coinvolga tutti gli attori della società civile, per trovare soluzioni efficaci e sostenibili.