L’appello del sindaco Scheda durante la Giornata della Memoria
In occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, tenutesi presso la sinagoga di via Foa a Vercelli, il sindaco Roberto Scheda ha lanciato un accorato appello in difesa di Liliana Segre, cittadina onoraria di Vercelli e sopravvissuta alla Shoah. Il primo cittadino ha denunciato con forza l’ondata di odio e minacce che la senatrice a vita sta subendo sui social network, definendola un “cancro comunicativo, sociale e culturale” della nostra società. Scheda ha sottolineato la necessità di dare a Liliana Segre un segnale forte e concreto di vicinanza, esprimendo la solidarietà della comunità vercellese.
L’odio online e la strumentalizzazione della storia
Il sindaco Scheda ha evidenziato come l’odio nei confronti di Liliana Segre sia alimentato dall’ignoranza e dalla strumentalizzazione della storia. Ha spiegato che la senatrice a vita viene attaccata per le sue origini e per essere ingiustamente associata a figure come Netanyahu, colpevole, secondo i detrattori, di quanto sta accadendo nella striscia di Gaza. Questa connessione distorta ha portato a una pioggia di insulti e minacce, tanto da indurre Liliana Segre a rinunciare alla partecipazione a un importante evento sulla Shoah a Milano. Scheda ha richiamato le parole di Primo Levi, ricordando che “la peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia”, esortando tutti a evitare che l’odio dilaghi.
L’importanza della memoria e l’appello alle nuove generazioni
Il sindaco Scheda ha concluso il suo intervento con un appello alla responsabilità collettiva, in particolare alle nuove generazioni. Ha sottolineato l’importanza di mantenere vivo il ricordo di quanto accaduto nei campi di sterminio, affinché simili atrocità non si ripetano mai più. Ha invitato tutti a collaborare per combattere l’ignoranza e l’odio, promuovendo la conoscenza e la comprensione della storia della Shoah. La sua richiesta è stata chiara: “Aiutateci, specie fra le nuove generazioni, a tenere in vita il ricordo di quanto successo nei campi di sterminio perché non si verifichi mai più”.
Un appello alla responsabilità civile e all’educazione
La vicenda di Liliana Segre, ancora una volta vittima dell’odio e dell’ignoranza, ci ricorda quanto sia fragile la convivenza civile e quanto sia fondamentale l’educazione alla storia e al rispetto. L’uso distorto dei social network come cassa di risonanza per l’odio e la disinformazione è un problema che non può essere ignorato. L’appello del sindaco Scheda è un monito per tutti noi: è necessario un impegno collettivo per combattere l’odio online e per preservare la memoria della Shoah. È fondamentale che le nuove generazioni imparino dalla storia e si facciano portatrici di valori come la tolleranza, il rispetto e la solidarietà. Solo così potremo evitare che l’infezione dell’odio si diffonda nuovamente.