Webuild: ‘Siamo pronti a partire’
Durante un’intervista a Restart su Rai 2, l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, ha espresso la piena disponibilità dell’azienda a procedere con la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina. Salini ha affermato che “le competenze tecniche ci sono” e che “le persone sono pronte”, evidenziando come l’azienda sia in attesa solamente del via libera politico per avviare i lavori.
Il nodo del progetto esecutivo
Il principale ostacolo alla realizzazione del ponte, secondo Salini, è la mancanza del progetto esecutivo. Il progetto definitivo, invece, è previsto per il mese di febbraio. Questa fase è cruciale, poiché il progetto esecutivo definisce nel dettaglio tutte le specifiche tecniche e i piani di costruzione necessari per avviare concretamente i lavori. Salini ha sottolineato che le revisioni al progetto sono state completate, e ora si attende solo l’approvazione finale per procedere.
Sismicità e fattibilità: il parere di Webuild
Salini ha affrontato anche le preoccupazioni relative alla sismicità dell’area, affermando che “tutti i ponti si fanno in un’area sismica”, citando il Giappone come esempio di paese con elevata attività sismica che costruisce infrastrutture simili. Ha inoltre negato la presenza di una faglia attiva nell’area dello Stretto, rassicurando sulla fattibilità e sulla sicurezza del progetto. Questa affermazione mira a smorzare le polemiche e le perplessità sollevate da alcuni esperti e dall’opinione pubblica riguardo ai rischi sismici.
Una scelta politica
L’amministratore delegato di Webuild ha chiarito che la decisione di procedere con la costruzione del ponte è, in ultima analisi, “una scelta essenzialmente politica”. Questo sottolinea come, nonostante la disponibilità tecnica e le risorse dell’azienda, il via libera definitivo dipenda dalle decisioni del governo e delle istituzioni competenti. Il ponte sullo Stretto rappresenta un’opera infrastrutturale di grande importanza, ma la sua realizzazione richiede un forte impegno politico e una visione strategica a lungo termine.
Un’opera strategica tra politica e tecnica
Le dichiarazioni di Pietro Salini pongono l’accento sulla complessa interazione tra fattori tecnici e politici nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali. Da un lato, l’azienda dimostra di essere pronta con le competenze e le risorse necessarie; dall’altro, la decisione finale dipende dalla volontà politica di portare avanti il progetto. Il ponte sullo Stretto, quindi, si conferma come un tema che va ben oltre la semplice ingegneria, coinvolgendo aspetti economici, sociali e, soprattutto, politici. Sarà interessante osservare come si evolverà la situazione nei prossimi mesi, con l’attesa del progetto definitivo e le decisioni che verranno prese a livello governativo.