L’allarme di Sir Paul: IA e diritti d’autore a rischio
In una rara intervista rilasciata alla BBC, Paul McCartney, icona della musica mondiale, ha lanciato un allarme rosso sull’impatto dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore musicale. L’ex Beatle, ancora attivo a 82 anni, ha espresso una profonda preoccupazione per il potenziale abuso della tecnologia, soprattutto per quanto riguarda i diritti d’autore degli artisti. La sua intervista, avvenuta nel talk show domenicale di Laura Kuenssberg, ha toccato temi di grande rilevanza, ben oltre i confini della musica, ponendo l’accento sulla necessità di una regolamentazione più attenta e responsabile.
La critica al governo britannico e la deregulation dell’IA
McCartney ha criticato aspramente il governo britannico, guidato da Keir Starmer, accusandolo di favorire lo sviluppo dell’IA a discapito della protezione degli autori e dei loro diritti. In particolare, ha denunciato un’iniziativa governativa che permetterebbe l’uso quasi libero dell’IA su creazioni altrui, a meno che gli autori non si oppongano esplicitamente. Questa politica, secondo McCartney, mette a rischio soprattutto i giovani autori, i quali potrebbero essere facilmente truffati. “Scrivono una bella canzone e, non possedendone i diritti, possono essere facilmente truffati”, ha dichiarato l’artista, sottolineando la necessità di un sistema più equo e trasparente.
IA sì, ma con regole: l’esperienza di ‘Now and Then’
McCartney non si è dichiarato contrario all’IA in sé. Anzi, ha rivelato di averla utilizzata per la registrazione postuma di ‘Now and Then’, la canzone inedita di John Lennon del 1977, uscita nel 2023 con le voci di tutti e quattro i Beatles. Tuttavia, ha sottolineato che l’uso dell’IA deve essere regolamentato e non può essere lasciato alla mercé dei giganti tecnologici. “Il denaro che arriva tramite le piattaforme streaming dovrebbe andare alle persone che creano la musica, non ai giganti tecnologici”, ha affermato con forza, ribadendo il diritto degli autori a controllare l’uso delle loro opere e la relativa remunerazione.
L’appello a Starmer: “Tu devi tutelarci”
L’attacco di McCartney si è poi rivolto direttamente a Keir Starmer, accusato di essere troppo concentrato nel voler fare della Gran Bretagna un leader mondiale nel settore dell’IA, trascurando la tutela dei cittadini. “Noi siamo il popolo, tu il governo, e si suppone che debba tutelarci”, ha detto l’autore di capolavori come ‘Yesterday’ e ‘Let It Be’, sottolineando il ruolo del governo come garante dei diritti dei cittadini, e non solo come promotore dello sviluppo tecnologico. Le parole di McCartney risuonano come un appello alla responsabilità e all’etica, in un’epoca in cui la tecnologia avanza a ritmi vertiginosi.
Un equilibrio necessario tra innovazione e tutela
Le preoccupazioni di Paul McCartney sollevano una questione fondamentale: come bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti d’autore e degli artisti. L’intelligenza artificiale offre indubbiamente nuove opportunità creative, ma è cruciale che il suo sviluppo sia accompagnato da una regolamentazione adeguata che protegga gli autori e garantisca una distribuzione equa dei guadagni. La polemica di McCartney è un monito per i governi e per l’industria tecnologica, affinché non si lascino travolgere dall’entusiasmo per la novità, dimenticando i valori fondamentali della giustizia e dell’equità.