Espulsione notturna delle Clarisse
Nella notte tra il 28 e il 29 gennaio, più di 30 suore dell’ordine di Santa Clara, note come Clarisse, sono state espulse dal Nicaragua. Secondo fonti della Chiesa cattolica e media locali, le religiose sono state prelevate dai loro tre monasteri situati a Managua, Matagalpa e Chinandega. Questa azione rappresenta un nuovo capitolo nelle crescenti tensioni tra il governo nicaraguense e la Chiesa cattolica.
Dettagli sull’espulsione e la situazione delle suore
L’avvocatessa e ricercatrice nicaraguense Martha Patricia Molina ha denunciato su X che le suore hanno potuto portare con sé solo ciò che avevano in mano. La maggior parte delle religiose sono di nazionalità nicaraguense e al momento non si conosce il loro luogo di residenza. Questa espulsione si aggiunge a una serie di azioni simili che hanno visto coinvolte diverse congregazioni religiose nel paese.
Un quadro più ampio: la persecuzione della Chiesa in Nicaragua
Secondo il rapporto “Nicaragua: una chiesa perseguitata” di Molina, almeno 14 congregazioni religiose di suore sono state parzialmente o totalmente espulse dal Nicaragua. Solo sette di queste espulsioni sono state rese pubbliche, mentre le altre sono state mantenute nell’anonimato per proteggere le religiose che continuano a operare nel paese. Questo dato evidenzia una situazione di crescente pressione e ostilità nei confronti della Chiesa cattolica da parte del governo nicaraguense.
Il contesto politico e sociale
L’espulsione delle suore Clarisse si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra il governo di Daniel Ortega e la Chiesa cattolica. Negli ultimi anni, il governo ha intensificato le restrizioni nei confronti delle organizzazioni religiose, con accuse di interferenza negli affari politici e minacce alla sicurezza nazionale. La Chiesa, da parte sua, ha spesso criticato le politiche governative e la repressione delle libertà civili, diventando un bersaglio per il governo.
Riflessioni sulla situazione in Nicaragua
L’espulsione delle suore Clarisse è un segnale preoccupante della crescente intolleranza religiosa in Nicaragua. La decisione di privare queste religiose del loro diritto di residenza e di servizio nel paese solleva seri interrogativi sulla libertà religiosa e sui diritti umani. È fondamentale che la comunità internazionale prenda coscienza di questa situazione e si impegni per promuovere il rispetto dei diritti fondamentali in Nicaragua.