Un’assenza che fa rumore
L’incontro della squadra italiana di tennis con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale è stato un momento di celebrazione e orgoglio per lo sport azzurro. Tuttavia, un’assenza ha fatto più rumore delle presenze: quella di Jannik Sinner, il campione che ha conquistato il cuore degli italiani con le sue imprese sul campo. La sua mancata partecipazione ha generato interrogativi e speculazioni, ma la Federazione Italiana Tennis (FITP) ha prontamente chiarito la situazione.
Nessun sgarbo istituzionale
“Nessuno sgarbo istituzionale, ci mancherebbe”, ha dichiarato Angelo Binaghi, presidente della FITP, in risposta alle voci che circolavano. “Abbiamo un Presidente della Repubblica di tale livello che ha capito benissimo quali fossero i problemi di Jannik”. Binaghi ha sottolineato come Mattarella abbia compreso le ragioni dell’assenza di Sinner, legate alle sue condizioni fisiche e mentali. Il Presidente, infatti, ha espresso i suoi complimenti al tennista altoatesino durante il suo intervento, riconoscendo il suo straordinario inizio di stagione. Anche Matteo Berrettini, parlando del successo in Coppa Davis, ha citato Sinner come un elemento fondamentale del team, sottolineando l’importanza del gruppo.
La salute di Sinner è la priorità
La ragione principale dell’assenza di Sinner è legata alla sua salute, come ha ribadito Binaghi: “La salute di Jannik è prioritaria”. Il presidente della FITP ha ricordato il malore che il tennista ha accusato durante la sfida contro Rune, sottolineando come la sua situazione psicofisica richieda estrema attenzione. “Non dimentichiamo quanto visto in tv, la situazione psicofisica del ragazzo richiede estrema attenzione”, ha aggiunto. La decisione di non partecipare all’ATP 500 di Rotterdam e all’incontro con il Capo dello Stato è stata presa proprio per tutelare il suo benessere, una scelta che la Federazione ha pienamente condiviso.
Un dispiacere evidente, ma anche una certezza
Nonostante la comprensione per la situazione di Sinner, Binaghi ha ammesso il dispiacere per la sua assenza, soprattutto perché la data dell’incontro era stata scelta proprio per consentire la sua partecipazione. Tuttavia, il presidente della FITP ha espresso una certezza: “E’ vero che oggi Jannik non c’era, ma non credo che sarà l’ultima volta che verremo invitati al Colle…”. Questa affermazione lascia intendere che ci saranno altre occasioni per celebrare i successi del tennis italiano, con Sinner protagonista.
Reazioni e commenti
Anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso il suo dispiacere per l’assenza di Sinner, pur sottolineando la bellezza dell’atmosfera all’incontro. “L’assenza dispiace sempre, ma l’atmosfera è stata bella comunque. Poi se uno ha degli impedimenti…non aggiungo altro”, ha commentato Malagò, evidenziando come l’assenza di Sinner non abbia rovinato la celebrazione del tennis italiano. I compagni di squadra hanno espresso il loro sostegno a Sinner, sottolineando come il gruppo sia fondamentale in competizioni come la Coppa Davis. Berrettini ha sottolineato come l’eventuale presenza di Sinner nel 2025 sarebbe un valore aggiunto per la squadra.
I ‘no’ di Sinner: una scelta di priorità
L’assenza al Quirinale si aggiunge ad altri ‘no’ di Sinner, come quello a Sanremo dello scorso anno e alle Olimpiadi di Tokyo e Parigi. Queste rinunce, però, non sono da interpretare come un disinteresse verso gli impegni, ma come una scelta di priorità, in cui la salute e il benessere del campione vengono prima di tutto. Sinner ha dimostrato di essere un atleta che mette al primo posto la sua integrità fisica e mentale, una scelta che merita rispetto e comprensione.
La priorità è la salute dell’atleta
L’assenza di Jannik Sinner all’incontro con il Presidente Mattarella è un chiaro segnale di come la salute e il benessere degli atleti debbano essere considerati prioritari. La decisione di non partecipare a eventi importanti, come questo, dimostra una maturità e una consapevolezza da parte del tennista e della Federazione. È fondamentale che lo sport, a tutti i livelli, promuova un approccio che metta al primo posto il benessere fisico e mentale degli atleti, evitando di considerarli solo macchine da risultati.