Conferma del Quadro Probatorio
Il Tribunale del Riesame di Perugia ha emesso un provvedimento in cui dichiara la “sussistenza” del quadro probatorio presentato dalla Procura, guidata da Raffaele Cantone, nell’inchiesta che coinvolge Pasquale Striano e Antonio Laudati. I giudici hanno affermato che il quadro probatorio è stato “già correttamente descritto” dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), confermando così la solidità delle prove raccolte finora.
Competenza Territoriale e Misure Cautelari
Il collegio del Tribunale ha stabilito che la competenza per il fascicolo è del Tribunale di Roma, trasferendo quindi il caso nella capitale. Contestualmente, è stata rigettata la richiesta di applicazione degli arresti domiciliari per i due indagati. Nonostante ciò, il Tribunale ha escluso “l’urgenza a dover provvedere” sulle esigenze cautelari, indicando che al momento non sussistono motivi stringenti per l’immediata applicazione di misure restrittive.
Dettagli del Quadro Probatorio
Il provvedimento del Tribunale evidenzia come il GIP abbia “correttamente descritto” il quadro probatorio. Questo si basa sull’acquisizione di documenti relativi all’organizzazione interna della Procura Nazionale Antimafia, in particolare per quanto riguarda le segnalazioni di operazioni sospette. La ricostruzione delle funzioni svolte da Striano e Laudati nel 2015 è stata cruciale, insieme alla “verifica della cosiddetta vicenda Crosetto”. In particolare, sono stati esaminati gli accessi effettuati da Striano in un periodo prossimo all’uscita di articoli giornalistici sulla vicenda, che contenevano informazioni coincidenti con l’oggetto degli accessi stessi.
Analisi della Vicenda Crosetto
La menzione della “vicenda Crosetto” nel provvedimento indica che gli accessi di Striano sono stati oggetto di particolare attenzione. L’indagine si è concentrata sulla tempistica degli accessi, avvenuti poco prima della pubblicazione di articoli che contenevano informazioni simili a quelle consultate da Striano. Questo dettaglio suggerisce un possibile legame tra l’attività di Striano e la divulgazione di informazioni riservate alla stampa.
Riflessioni sul Caso
La decisione del Tribunale del Riesame di Perugia di confermare il quadro probatorio e la competenza di Roma segna un passaggio cruciale nell’inchiesta Striano-Laudati. Il rigetto della richiesta di arresti domiciliari, pur escludendo l’urgenza di misure cautelari immediate, non diminuisce la gravità delle accuse. L’attenzione si sposta ora a Roma, dove il processo proseguirà con l’analisi approfondita delle prove raccolte. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’integrità delle procedure interne alla Procura Nazionale Antimafia e sulla gestione delle informazioni sensibili. Il caso Crosetto, in particolare, evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza e trasparenza per prevenire abusi di potere e fughe di notizie.