L’Impatto Devastante della Chiusura Aziendale in Italia
Ogni anno, in Italia, circa 100.000 imprese sono costrette a chiudere i battenti. Questo dato allarmante, che nel 2023 ha visto un’impennata quasi triplicando le cifre degli anni precedenti, non rappresenta solo un numero statistico, ma una vera e propria emergenza sociale. Le conseguenze di queste chiusure si traducono in costi sociali che superano i 5 miliardi di euro, un fardello pesante per l’intera nazione. Milioni di lavoratori si ritrovano senza impiego e molte famiglie sono private del loro sostentamento, con un impatto devastante sul tessuto sociale ed economico del paese.
Il Fallimento come Stigma e Ostacolo alla Ripartenza
Oltre alle difficoltà economiche, il fallimento aziendale in Italia è ancora percepito come uno stigma sociale, un’etichetta negativa che rende difficile la ripresa per molti imprenditori. Questo ostacolo culturale è particolarmente penalizzante per le donne, che spesso si trovano a dover affrontare ulteriori discriminazioni nell’accesso al credito e nel reinserimento nel mondo del lavoro. La mancanza di supporto adeguato e la burocrazia complessa rendono il percorso di ripartenza ancora più arduo, ostacolando la crescita e l’innovazione.
La ‘Giornata Europea della Ripartenza’ al Senato: Un’Iniziativa per Cambiare Rotta
Per affrontare questa problematica, il Senato italiano ha ospitato la ‘Giornata europea della Ripartenza’, un evento promosso dalla senatrice del M5s Alessandra Maiorino. L’obiettivo principale della giornata è stato quello di discutere e proporre soluzioni concrete per trasformare l’insuccesso in una nuova opportunità di crescita imprenditoriale. All’evento hanno partecipato associazioni italiane, francesi e belghe, tutte impegnate nel supporto agli imprenditori che hanno vissuto esperienze di liquidazione giudiziale. L’incontro ha rappresentato un’occasione per confrontarsi su strumenti legali, economici e culturali che possano facilitare la ripartenza, con un focus particolare sulla necessità di superare lo stigma del fallimento.
Esperienze a Confronto: Italia, Francia e Belgio
Durante la giornata, sono state presentate diverse esperienze e modelli di supporto agli imprenditori in difficoltà. Fiorella Pallas, presidente di ‘100.000 Ripartenze’, ha condiviso la sua esperienza personale, sottolineando che ‘ripartire non significa solo ricostruire un’impresa, ma recuperare autostima, consapevolezza e resilienza’. L’associazione da lei guidata offre un programma gratuito di 12-18 mesi con coach, mentori e specialisti tecnici per affrontare le sfide emotive e operative del fallimento. Gisella Geraci, cofondatrice di ‘100.000 Ripartenze’, ha evidenziato come le lunghe procedure di liquidazione giudiziale e le segnalazioni negative nei sistemi bancari impediscano agli imprenditori meritevoli di accedere al credito. A confronto, in Francia sono state eliminate le segnalazioni bancarie più penalizzanti e istituito un centro di contatto unico con le istituzioni governative, il ‘Portail du Rebond’. In Belgio, ogni euro investito nel supporto agli imprenditori genera un risparmio di 10 euro in prestazioni sociali e mancate entrate economiche, dimostrando come l’accompagnamento degli imprenditori sia un investimento strategico per l’intera economia.
Le Proposte del M5s per la Ripartenza Imprenditoriale
Il senatore Mauro Turco ha illustrato la proposta del M5s, che prevede di estendere il modello del Workers Buyout per la ripartenza anche degli imprenditori e di adottare l’istituto dell’esdebitazione, un meccanismo che consenta all’imprenditore di cancellare i debiti dopo aver dimostrato che non ci siano stati dolo o reati e di aver messo in discussione tutto il proprio patrimonio. L’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, ha proposto l’utilizzo delle risorse della cassa integrazione per un progetto industriale nuovo, orientando le ripartenze verso produzioni più sostenibili, e auspicato una partnership fra Stati europei per ridurre le chiusure e aiutare le ripartenze. La senatrice Maiorino ha concluso ribadendo il sostegno alla nascente Federazione europea della Ripartenza, che unirà le esperienze associative di Italia, Francia e Belgio, per promuovere politiche comuni nell’Ue.
Un Cambio di Mentalità Necessario per la Ripartenza
La ‘Giornata europea della Ripartenza’ ha messo in luce una problematica urgente che affligge il tessuto economico italiano: la difficoltà di ripresa per gli imprenditori che hanno subito un fallimento. È evidente che il sistema attuale, con la sua burocrazia lenta e lo stigma sociale, non favorisce la rinascita imprenditoriale. Le esperienze virtuose di Francia e Belgio dimostrano che un approccio diverso è possibile, un approccio che considera il fallimento non come una fine, ma come un’opportunità di apprendimento e crescita. È necessario un cambio di mentalità a livello politico e sociale, che veda nell’imprenditore non un fallito, ma un individuo che, con il giusto supporto, può tornare a contribuire attivamente all’economia del paese. Le proposte avanzate durante la giornata, come l’esdebitazione e l’estensione del Workers Buyout, vanno nella giusta direzione, ma è fondamentale che queste misure vengano implementate rapidamente e con efficacia. Solo così si potrà trasformare l’insuccesso in una vera e propria rinascita imprenditoriale, a beneficio dell’intera società.