Il video incriminato e la reazione dei repubblicani
Selena Gomez, co-protagonista del film “Emilia Perez”, ha condiviso un video su Instagram intitolato “I’m sorry”, in cui si mostrava visibilmente commossa e in lacrime per le politiche di espulsione dei migranti decise dal presidente Donald Trump. “Tutta la mia gente viene attaccata, anche i bambini. Non capisco. Vorrei fare qualcosa ma non posso. Non so cosa fare. Proverò di tutto, lo prometto”, ha dichiarato la 32enne attrice, rivolgendosi ai suoi 420 milioni di follower. La reazione dei repubblicani non si è fatta attendere. Sean Parker, ex candidato al Senato dello Utah, ha tuonato chiedendo la deportazione di Gomez in Messico. Similmente, l’artista marziale Sean Strickland ha espresso la stessa richiesta in un post su X. Tom Homan, responsabile della sicurezza dei confini durante l’amministrazione Trump, ha ribadito che l’operazione di espulsione andrà avanti senza scuse, sostenendo che “renderà più sicure le nostre comunità”. L’opinionista conservatrice Tomi Lahren ha attaccato Gomez, definendola “un’idiota certificata” e criticando la sua reazione emotiva per “criminali immigrati illegali”, con un chiaro riferimento ai primi passi della carriera di Selena come star del Disney Channel.
Le critiche e la rimozione del video
Le critiche online sono state così intense da indurre Selena Gomez a rimuovere il video. “Evidentemente è sbagliato mostrare empatia per il prossimo”, ha commentato l’attrice, lasciando intendere la sua delusione per la reazione ostile. Alcuni hanno cercato di interpretare le lacrime di Gomez come una reazione alla mancata nomination agli Oscar, ma questa ipotesi non ha placato le polemiche. La vicenda ha riacceso il dibattito sull’immigrazione negli Stati Uniti, con posizioni contrapposte che riflettono la profonda divisione politica del paese.
Il background di Selena Gomez e il suo impegno per i migranti
Selena Gomez è di origine messicana-americana di terza generazione. Nel 2019, ha prodotto il documentario “Living Undocumented”, che racconta le storie di migranti senza documenti. Nello stesso periodo, ha scritto un articolo per il magazine Time, in cui ha narrato la storia dell’immigrazione illegale dei suoi nonni in Messico e la successiva nascita del padre in Texas, diventato cittadino grazie allo ius soli. Il suo impegno per i diritti dei migranti è quindi radicato nella sua storia personale e familiare, rendendo ancora più significativa la sua reazione emotiva alle politiche di espulsione.
Riflessioni sull’empatia e la polarizzazione politica
La vicenda di Selena Gomez mette in luce la crescente polarizzazione politica e la difficoltà di esprimere empatia su temi controversi come l’immigrazione. La reazione dei repubblicani, che hanno attaccato l’attrice con toni aggressivi e personali, dimostra come il dibattito pubblico sia spesso caratterizzato da posizioni radicali e dalla mancanza di spazio per il dialogo costruttivo. L’episodio solleva anche interrogativi sul ruolo delle celebrità nel dibattito politico e sulla loro responsabilità nel comunicare messaggi complessi e delicati. L’empatia, in questo contesto, sembra essere diventata un terreno di scontro politico, anziché un valore condiviso.