Un’Alleanza Storica per il Cinema Italiano
In una sala Fellini gremita presso la Casa del Cinema di Roma, le associazioni dell’audiovisivo italiano hanno dato vita a un incontro storico. Associazione 100autori, Anac, Wgi, Aidac e Air 3 si sono riunite per discutere le problematiche più urgenti del settore, annunciando un’alleanza senza precedenti per affrontare le sfide future. L’obiettivo primario è la difesa del cinema come espressione culturale e non come mero prodotto commerciale, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale nel modo in cui il settore viene percepito e gestito.
Il Contratto Collettivo Nazionale: Una Priorità Ineludibile
Uno dei punti centrali dell’incontro è stata la discussione sul contratto collettivo nazionale. Francesco Ranieri Martinotti, presidente Anac, ha evidenziato come l’unità delle associazioni abbia portato a un risultato storico: l’apertura di un tavolo di confronto con tutte le associazioni dei produttori. Questo contratto mira a garantire diritti fondamentali agli autori, attualmente inesistenti, come la malattia, la maternità, la disoccupazione e la pensione. “Il percorso sarà lungo,” ha affermato Martinotti, “ma l’unità degli autori è stata fondamentale per avviare questo processo”.
La Centralità Culturale del Cinema: Una Battaglia Fondamentale
Le associazioni hanno ribadito con forza la necessità di riaffermare la centralità culturale del cinema, opponendosi alla sua riduzione a mero calcolo commerciale. La distribuzione nelle sale è stata identificata come una grande discriminante, dove non tutte le pellicole hanno le stesse opportunità, indipendentemente dalla loro qualità. Giorgio Glaviano, presidente WGI, ha sottolineato come la classificazione dei film come semplici prodotti commerciali stia cambiando le dinamiche di pagamento, distribuzione e produzione, sia a livello nazionale che europeo. “Dobbiamo agire uniti per difendere la nostra realtà produttiva e culturale, sia in Italia che a livello europeo, o rischiamo una crisi ancora più profonda del settore,” ha affermato Glaviano.
Interlocuzione con il Governo e Priorità di Categoria
Viola Rispoli, coordinatrice nazionale di 100autori, ha sottolineato l’importanza dell’interlocuzione con il governo, ma anche la necessità di affermare con decisione le priorità della categoria. Nonostante i tentativi di mediazione e le osservazioni presentate ai decreti attuativi, le associazioni lamentano una scarsa ricezione da parte delle istituzioni. Rispoli ha espresso la speranza che i nuovi decreti correttivi tengano conto dei problemi reali del settore, molti dei quali ancora ostacolano il funzionamento del mercato.
Nuova Centralità per Autori e Autrici
Valerio Jalongo, del direttivo 100autori, ha posto l’accento sulla necessità di una nuova fase in cui gli autori e le autrici riacquistino centralità. “Non possono essere i produttori a disegnare la realtà del nostro mondo,” ha dichiarato, evidenziando la necessità di difendere il diritto d’autore e di evitare che si verifichi in Italia quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Jalongo ha anche criticato l’uso del tax credit da parte delle grandi produzioni, sollevando una questione morale e sottolineando come questo strumento abbia generato appetiti inconfessabili.
Verso una Strategia Comune
L’incontro, moderato da Mariangela Barbanente, probivira del board Wgi, si è concluso con l’impegno a un nuovo appuntamento per definire una strategia comune per le battaglie future. Le associazioni hanno mostrato una determinazione senza precedenti nel voler cambiare le dinamiche del settore, riaffermando il valore culturale del cinema e garantendo i diritti di chi lo crea.
Un Momento di Svolta per il Cinema Italiano
L’unità mostrata dalle associazioni dell’audiovisivo italiano rappresenta un momento di svolta per il settore. La lotta per i diritti, un contratto collettivo nazionale e la centralità culturale del cinema sono battaglie fondamentali che potrebbero ridefinire il futuro del cinema in Italia. La sfida sarà quella di mantenere alta l’attenzione e di tradurre le parole in azioni concrete, superando le resistenze e le difficoltà che inevitabilmente si presenteranno. La speranza è che questo movimento possa portare a un sistema più equo e sostenibile per tutti coloro che lavorano nel mondo dell’audiovisivo.