La protesta durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario
In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Napoli, alla presenza del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, gli addetti dell’Ufficio per il processo (Upp) hanno organizzato una manifestazione di protesta. I manifestanti si sono radunati nei pressi dell’ingresso di Castel Capuano, luogo della cerimonia, esponendo cartelli con la scritta eloquente: “Abbattiamo l’arretrato, come premio il precariato”. Questa azione ha voluto portare all’attenzione pubblica e istituzionale la precarietà della loro situazione lavorativa, nonostante il loro impegno nell’abbattimento dell’arretrato giudiziario.
Richiesta di stabilizzazione immediata
Gli addetti all’ufficio del processo, che operano sia nel settore civile che in quello penale, hanno espresso con forza la richiesta di una “stabilizzazione immediata”. Questi funzionari, fondamentali per il funzionamento del sistema giudiziario, si trovano in una condizione di incertezza contrattuale che mina la loro serenità lavorativa e la loro motivazione. La loro richiesta si basa sul contributo significativo che apportano quotidianamente alla riduzione dei tempi della giustizia.
Il quadro normativo e le incertezze
Attualmente, sono in servizio circa 8.500 funzionari Upp tra Tribunali e Cassazione, assunti tramite due concorsi, l’ultimo dei quali a giugno 2024. I loro contratti hanno scadenza a giugno 2026. È previsto che coloro che avranno maturato 24 mesi di servizio a quella data potranno partecipare a una procedura di stabilizzazione. Tuttavia, il piano triennale prevede la stabilizzazione di circa 6000 precari, includendo anche altre figure amministrative. Questa incertezza sta spingendo molti funzionari Upp a cercare altre opportunità lavorative presso altre amministrazioni pubbliche, causando una perdita di risorse umane preziose e formate.
La fuga di talenti e le scoperture negli organici
La mancanza di certezze sul futuro ha portato molti funzionari Upp a lasciare il loro posto di lavoro, nonostante la formazione specifica ricevuta. Questa “fuga di talenti” ha creato scoperture negli organici, che dovrebbero essere coperte a breve con un ulteriore scorrimento delle graduatorie. La situazione evidenzia una criticità nella gestione delle risorse umane nel settore giudiziario, con un impatto negativo sull’efficienza del sistema.
Un appello alla responsabilità istituzionale
La protesta degli addetti all’Ufficio per il processo a Napoli è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La loro dedizione all’abbattimento dell’arretrato giudiziario è un valore aggiunto per il sistema giustizia, e la loro precarietà lavorativa rappresenta un’ingiustizia e un ostacolo all’efficienza del servizio. È fondamentale che le istituzioni prendano provvedimenti concreti per garantire la stabilizzazione di questi lavoratori, riconoscendo il loro ruolo e il loro contributo. La perdita di risorse umane qualificate a causa dell’incertezza lavorativa è un danno per l’intero sistema, e una soluzione rapida e definitiva è necessaria per garantire la continuità e la qualità del servizio giudiziario.