L’allarme di Sir Paul
In una rara intervista rilasciata alla BBC, Paul McCartney, icona del rock e del pop mondiale, ha lanciato un allarme rosso sull’uso incontrollato dell’intelligenza artificiale nel settore musicale. L’artista, all’età di 82 anni e reduce da un recente tour, ha espresso preoccupazione per la tutela dei diritti d’autore, messi a rischio da un’eccessiva deregulation nel campo dell’IA. McCartney ha puntato il dito contro il governo britannico, colpevole, a suo dire, di favorire lo sviluppo tecnologico a scapito della protezione degli artisti.
La denuncia contro il governo
Durante l’intervista con Laura Kuenssberg, nel suo talk show domenicale solitamente dedicato alla politica, McCartney non ha risparmiato critiche al governo Starmer. L’iniziativa governativa che permette l’uso quasi illimitato dell’intelligenza artificiale su creazioni altrui, senza la necessità di un permesso esplicito da parte degli autori, è stata definita inaccettabile. Secondo McCartney, questo meccanismo minaccia soprattutto i giovani autori che, non possedendo i diritti sulle loro opere, potrebbero essere facilmente truffati. Nonostante non sia contrario all’IA, di cui si è servito per la realizzazione di ‘Now and Then’, l’artista si è detto preoccupato per la tendenza alla deregulation.
Il problema dei guadagni e l’appello al governo
McCartney ha sottolineato come i guadagni derivanti dalle piattaforme streaming debbano andare agli artisti e non ai giganti tecnologici. Ha invocato un maggiore controllo da parte degli autori e dei titolari dei diritti sull’uso delle loro opere tramite l’IA e sulla relativa remunerazione. L’attacco a Starmer è stato diretto: il governo, secondo l’artista, dovrebbe tutelare i cittadini e non concentrarsi esclusivamente sul fare della Gran Bretagna un leader mondiale nel campo dell’IA. “Noi siamo il popolo, tu il governo, ed è tuo dovere tutelarci”, ha affermato con forza l’autore di capolavori come ‘Yesterday’, ‘Hey Jude’ e ‘Let It Be’.
L’uso dell’IA per ‘Now and Then’
È importante notare che, nonostante le sue preoccupazioni, McCartney non è contrario all’intelligenza artificiale in sé. Egli stesso ha utilizzato questa tecnologia per completare la canzone ‘Now and Then’, un brano inedito scritto da John Lennon nel 1977. Grazie all’IA, è stato possibile mixare le voci di tutti e quattro i Beatles, inclusi Lennon e Harrison, scomparsi prematuramente, creando un’esperienza musicale unica e toccante. Questo dimostra come l’IA possa essere uno strumento potente, ma che deve essere usato con responsabilità e nel rispetto dei diritti degli artisti.
Un appello alla responsabilità
Le parole di Paul McCartney sollevano una questione cruciale: come bilanciare l’innovazione tecnologica con la tutela dei diritti d’autore? L’intelligenza artificiale offre opportunità straordinarie, ma il suo uso incontrollato può danneggiare gravemente gli artisti, soprattutto i giovani e gli emergenti. È fondamentale che i governi e le aziende tecnologiche collaborino per creare un quadro normativo che protegga la creatività e garantisca una giusta remunerazione per il lavoro degli artisti. La voce di un’icona come McCartney deve servire da monito per un approccio più etico e responsabile all’uso dell’intelligenza artificiale nella musica.