Un ritrovamento inaspettato e un ritorno alle origini
La Spagna celebra il ritorno di un tesoro artistico perduto: la “Scultura del Gange”, una statuetta in bronzo realizzata dal celebre scultore barocco Gian Lorenzo Bernini, è stata finalmente riconsegnata al patrimonio nazionale iberico e ora è esposta al pubblico a Madrid. Questa vicenda, nota in Spagna come il caso della “sentenza Bernini”, ha visto la statuetta riemergere dopo oltre un secolo di oblio, grazie a un’indagine e a una sentenza che ne hanno sancito la legittima proprietà da parte dello Stato.
Dalla corte reale alle case d’aste: l’odissea della scultura
La statuetta, risalente al XVII secolo, è un modellino della figura del Gange presente nella celebre Fontana dei quattro fiumi di Piazza Navona a Roma. Si ritiene che sia stata realizzata da Bernini stesso come dono diplomatico per il re Filippo IV, su incarico di papa Innocenzo X. La scultura ha fatto parte delle collezioni reali spagnole per secoli, ma è scomparsa dai registri d’archivio alla fine del XIX secolo, perdendosi nel tempo. La svolta è arrivata nel 2021, quando esperti di antiquariato del Patrimonio Nazionale spagnolo hanno individuato la statuetta in un catalogo di una casa d’aste a Barcellona. Lì, era stata erroneamente attribuita alla “scuola fiorentina” e valutata tra i 2.000 e i 2.400 euro. Gli esperti, invece, hanno subito riconosciuto l’originale del Bernini, dando il via a un’indagine e a una battaglia legale.
La giustizia ristabilisce l’ordine e l’arte torna a casa
Il Ministero della Cultura spagnolo ha immediatamente dichiarato la statuetta “non esportabile”, mentre la polizia si è attivata per ricostruirne la traiettoria. Il 20 maggio 2024, un tribunale di Madrid ha emesso una sentenza che ha sancito la restituzione dell’opera al Patrimonio Nazionale, riconoscendola come legittima proprietaria. La statuetta è stata quindi riportata alla Galleria delle Collezioni Reali di Madrid, dove è stata ricollocata all’interno del modellino della “Fontana dei quattro fiumi”.
Un capolavoro ritrovato e un’emozione condivisa
La statuetta del Gange è stata ricollocata al suo posto dopo un attento lavoro di restauro del modellino, che ha richiesto la rimozione di elementi aggiunti successivamente. “Questa è una mostra eccezionale del lavoro di Bernini”, ha dichiarato Virginia Albarrán, responsabile della sezione scultorea della Galleria, sottolineando la potenza anatomica, l’eleganza del movimento e l’espressività del volto della figura. La restauratrice Isabel Delgado ha aggiunto: “È da 30 anni che guardo quest’opera, ma solo adesso, una volta rimessa la statuetta al suo posto, riesco a riconoscerne il senso originale e capisco cosa voleva trasmettere il Bernini”. La statuetta del Gange è ora visibile al pubblico, anche se le raffigurazioni degli altri tre fiumi (Nilo, Río de la Plata e Danubio) rimangono ancora disperse.
Un trionfo della giustizia e un monito per il futuro
La vicenda della ‘Scultura del Gange’ è un esempio di come l’attenzione, la competenza e l’azione congiunta di esperti e istituzioni possano riportare alla luce opere d’arte perdute e restituirle al loro legittimo proprietario, ovvero il patrimonio culturale di un paese. Questo caso sottolinea l’importanza di proteggere e valorizzare il patrimonio artistico, e di non sottovalutare l’importanza di una corretta catalogazione e tracciabilità delle opere. La storia di questa statuetta è un monito per il futuro, affinché simili perdite non si ripetano, e un invito a celebrare la bellezza e la grandezza dell’arte che ci è stata tramandata.