Un simbolo di legalità: la barca a vela Vega
La Lega Navale Italiana ha compiuto un gesto significativo intitolando la barca a vela Vega al magistrato Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia nel 1983. La Vega, un Beneteau Oceanis 430, non è una barca qualsiasi: è stata confiscata alla criminalità organizzata per traffico di migranti e affidata alla Lega Navale di Trapani. Questa iniziativa trasforma un bene sottratto alla malavita in uno strumento di educazione alla legalità e di inclusione sociale.
Un progetto per la comunità
La Lega Navale di Trapani ha deciso di utilizzare la Vega nell’ambito della campagna “Mare di Legalità”, un progetto ambizioso che mira a coinvolgere i giovani e le persone con disabilità o in condizioni di disagio socio-economico in attività nautiche. Grazie al contributo dei soci, la barca è stata ristrutturata e rimessa a nuovo per poter svolgere al meglio la sua nuova funzione. A bordo sono già state avviate collaborazioni con l’Ufficio Esecuzioni Penali Esterne di Trapani, e sono in programma progetti di formazione con gli studenti di ingegneria delle tecnologie per il mare dell’Università di Palermo. La Vega diventa così un veicolo di solidarietà, sport e protezione ambientale, dimostrando come beni confiscati alla criminalità possano essere riutilizzati a beneficio della comunità.
Giangiacomo Ciaccio Montalto: un magistrato contro la mafia
Giangiacomo Ciaccio Montalto non era solo un magistrato; era un uomo con una forte passione per il mare e la vela. La sua figura è un simbolo di lotta contro la mafia trapanese, di cui si occupò fin dal 1977, indagando sui legami tra la criminalità organizzata, gli imprenditori e i banchieri della città siciliana. Le sue indagini si estesero anche al traffico di droga, ai collegamenti tra la mafia siciliana e quella americana e al traffico di armi. La sua determinazione e il suo coraggio lo resero un bersaglio della mafia, che lo uccise a soli 42 anni. La Lega Navale e l’Associazione Nazionale Magistrati, dal 2018, gli dedicano il Trofeo velico “Giangiacomo Ciaccio Montalto”, a cui lo scorso anno ha partecipato anche la Vega, creando un legame tangibile tra la sua memoria e l’impegno civile.
Un impegno per l’educazione alla legalità
L’intitolazione della Vega a Giangiacomo Ciaccio Montalto non è solo un omaggio alla sua memoria, ma un modo per rafforzare l’impegno della Lega Navale Italiana per l’educazione alla legalità e ai valori della solidarietà e dell’impegno sociale. Attraverso questa iniziativa, la Lega Navale vuole trasmettere un messaggio chiaro: la lotta alla criminalità organizzata passa anche attraverso la riappropriazione dei beni confiscati e il loro utilizzo per fini sociali. La storia di Ciaccio Montalto e della Vega sono un esempio di come la memoria possa trasformarsi in impegno concreto per un futuro più giusto e solidale.
Un segnale di speranza e resilienza
L’iniziativa della Lega Navale Italiana di intitolare la barca a vela Vega al magistrato Giangiacomo Ciaccio Montalto è un potente segnale di speranza e resilienza. Trasformare un bene confiscato alla mafia in uno strumento di educazione e inclusione sociale è un modo tangibile per onorare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia. Questo progetto dimostra come la società civile, attraverso l’impegno e la collaborazione, possa contrastare la criminalità organizzata e costruire un futuro migliore per le nuove generazioni. La storia di Ciaccio Montalto, unita al nuovo ruolo della Vega, ci ricorda che la lotta per la legalità è una battaglia costante, ma che la determinazione e la solidarietà possono fare la differenza.