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Maxi confisca a Reggio Calabria: colpo al patrimonio della ‘ndrangheta
La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha emesso un decreto di confisca di beni per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro, colpendo duramente il patrimonio di due imprenditori locali, Francesco e Demetrio Berna. I due fratelli, già condannati per concorso esterno in associazione mafiosa, sono stati riconosciuti colpevoli di aver agevolato le attività della cosca Libri della ‘ndrangheta, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Libro nero”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria.
Dettagli della confisca: un vasto impero immobiliare e finanziario
La confisca, eseguita dal personale della Divisione anticrimine della Questura di Reggio Calabria, ha interessato un ingente patrimonio, frutto delle attività illecite dei fratelli Berna. Nel dettaglio, sono stati confiscati 315 fabbricati, 21 terreni, 12 società, 6 autoveicoli e numerosi rapporti finanziari riconducibili agli imprenditori. Questo vasto impero immobiliare e finanziario, ora nelle mani dello Stato, rappresenta un duro colpo per le finanze della cosca Libri e un importante successo nella lotta contro la criminalità organizzata.
La collaborazione con la giustizia: una svolta nell’inchiesta
Un elemento significativo di questa vicenda è la decisione dei fratelli Berna di collaborare con la giustizia. Dopo essere stati coinvolti nell’inchiesta della DDA, i due imprenditori hanno scelto di fornire informazioni utili agli inquirenti, diventando a tutti gli effetti collaboratori di giustizia. Questa scelta, che ha portato i due a vivere sotto scorta, dimostra la volontà di alcuni soggetti di distaccarsi dal giogo della criminalità organizzata e di contribuire attivamente alla lotta contro la mafia.
L’inchiesta “Libro nero” e il ruolo della cosca Libri
L’inchiesta “Libro nero”, da cui è scaturita la condanna dei fratelli Berna, ha permesso di fare luce sulle attività della cosca Libri, una delle più potenti e radicate ‘ndrine della ‘ndrangheta reggina. L’indagine ha rivelato come la cosca si sia infiltrata nel tessuto economico locale, utilizzando imprese e attività imprenditoriali per riciclare denaro sporco e consolidare il proprio potere. La confisca dei beni dei fratelli Berna rappresenta quindi un tassello fondamentale nella lotta contro questo tipo di infiltrazioni.
Un segnale di speranza nella lotta contro la mafia
La confisca di beni per 50 milioni di euro ai fratelli Berna rappresenta un importante successo nella lotta contro la ‘ndrangheta e le sue infiltrazioni nell’economia locale. L’ampiezza della confisca e la decisione dei due imprenditori di collaborare con la giustizia sono segnali incoraggianti di un cambiamento in atto. Tuttavia, è fondamentale mantenere alta la guardia e proseguire con le indagini e le operazioni di contrasto, al fine di smantellare completamente le strutture criminali e proteggere l’economia sana del territorio.