La confessione di Rosa Vespa
Durante l’interrogatorio, Rosa Vespa, assistita dal suo legale, l’avvocato Teresa Gallucci, ha ripercorso gli eventi del sequestro della neonata Sofia, avvenuto martedì scorso presso la clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. La donna ha dichiarato di non aver mai pianificato alcuna azione specifica e di non aver mai avuto l’intenzione di arrecare danno né alla bambina né ad altre persone. Ha inoltre escluso categoricamente il coinvolgimento del marito, Moses Omogo Chidiebere, e di altri individui nell’azione. L’avvocato Gallucci ha sottolineato che la sua assistita ha risposto alle domande dei magistrati in modo collaborativo, sebbene con diverse ammissioni di “non so” nella ricostruzione dei fatti, che difficilmente potranno essere chiariti. Rosa Vespa ha ammesso la sua responsabilità esclusiva nell’accaduto, dichiarando di non aver mai voluto mettere in pericolo la piccola Sofia.
Decisioni del Gip: custodia cautelare per Rosa, scarcerazione per il marito
A seguito dell’interrogatorio e delle dichiarazioni di Rosa Vespa, il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) di Cosenza ha confermato la custodia cautelare in carcere per la donna, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari. Al contrario, il Gip ha disposto la scarcerazione per il marito, Moses Omogo Chidiebere, escludendo la sua partecipazione al sequestro. Questa decisione riflette l’assunzione di responsabilità esclusiva da parte di Rosa Vespa e le sue dichiarazioni che scagionano il coniuge da ogni coinvolgimento.
La difesa di Rosa Vespa e l’ipotesi della gravidanza isterica
L’avvocato Teresa Gallucci ha dichiarato che la sua assistita è sconvolta per l’accaduto, ma ha ammesso le sue responsabilità. La legale ha inoltre evidenziato l’assenza di precedenti penali per Rosa Vespa e ha ribadito che il suo intento non era quello di mettere in pericolo la neonata. L’avvocato Gallucci ha sollevato l’ipotesi di una possibile gravidanza isterica, sottolineando di non essere un medico e di non poter confermare questa ipotesi. Per questo motivo, ha richiesto che Rosa Vespa venga sottoposta a una visita medica per accertare le sue condizioni psicologiche. La difesa ha insistito sul fatto che l’azione di Rosa Vespa non era premeditata e che non aveva l’intenzione di arrecare danno.
Reazioni e sviluppi futuri
La vicenda del sequestro della neonata ha suscitato forte emozione e preoccupazione nella comunità locale e non solo. Le dichiarazioni di Rosa Vespa e le decisioni del Gip rappresentano un punto di svolta nell’indagine. Nei prossimi giorni, si attendono ulteriori sviluppi, tra cui l’esito della visita medica richiesta dall’avvocato Gallucci. L’attenzione si concentra ora sulla situazione psicologica di Rosa Vespa e sulle motivazioni che l’hanno spinta a compiere un gesto così grave.
Riflessioni sulla vicenda
La vicenda del sequestro della neonata a Cosenza solleva interrogativi importanti sulla salute mentale e sulla vulnerabilità delle donne in situazioni di difficoltà emotiva. L’ammissione di responsabilità da parte di Rosa Vespa e la sua dichiarazione di non aver voluto arrecare danno alla bambina o ad altri suggeriscono una complessità psicologica che va oltre la semplice criminalità. L’ipotesi della gravidanza isterica, pur non essendo confermata, apre uno scenario di sofferenza e disorientamento che merita attenzione. È fondamentale che la giustizia faccia il suo corso, tenendo conto di tutti gli aspetti del caso, compresa la necessità di un supporto psicologico adeguato per la donna.