Protesta nazionale per la stabilizzazione e contro l’automazione
Circa 1500 fonici, stenotipisti e trascrittori forensi italiani si preparano a scioperare a Roma martedì 28 gennaio, in una protesta nazionale che mira a ottenere risposte concrete dal Ministero della Giustizia. La categoria, che svolge un ruolo cruciale nel sistema giudiziario, si sente minacciata dall’incertezza sul futuro lavorativo e dall’introduzione di tecnologie di automazione che potrebbero mettere a rischio i loro posti di lavoro.
Un percorso di proteste senza risposte
Le proteste dei lavoratori, iniziate con l’introduzione della Riforma Cartabia, hanno visto una serie di riunioni, sit-in e tavoli di consultazione, ma senza risultati concreti. Vincenzo Quaranta, della Filcams Cgil Teramo, ha espresso la frustrazione della categoria, sottolineando come, nonostante le promesse, il Ministero abbia fatto un passo indietro rispetto alle garanzie di stabilizzazione. In Abruzzo, dove si contano circa 200 professionisti del settore, la situazione è particolarmente critica, con aziende che hanno iniziato a chiedere ammortizzatori sociali.
Il rischio di tagli e la minaccia dell’automazione
La discussione sull’assorbimento dei lavoratori, inizialmente avviata con il Ministero, sembra essersi arenata, con la possibilità di internalizzazione limitata a poche unità. Questo scenario porterebbe alla continuazione degli appalti, in scadenza nel giugno 2025, con il rischio concreto di tagli al personale e la difficoltà per le aziende di far fronte agli impegni. A ciò si aggiunge la preoccupazione per l’introduzione di software di trascrizione automatizzata, già in uso in alcuni tribunali, che genera confusione sulla gestione dei macchinari e sul futuro delle figure professionali coinvolte.
Lo sciopero e le richieste dei lavoratori
Lo sciopero, indetto da Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uiltrasporti, si terrà a partire dalle ore 11 in piazza Cairoli, a Roma. I lavoratori chiedono certezze sulla stabilizzazione, garanzie sulla continuità lavorativa e una chiara definizione del ruolo delle figure professionali nel contesto dell’automazione. La protesta mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e a spingere il Ministero della Giustizia a prendere provvedimenti concreti per tutelare i diritti e i posti di lavoro di questi professionisti.
Un equilibrio tra innovazione e tutela del lavoro
La vicenda dei fonici e trascrittori forensi solleva una questione cruciale: come conciliare l’innovazione tecnologica con la tutela dei posti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. L’automazione, se da un lato può portare efficienza e riduzione dei costi, dall’altro non può essere introdotta senza considerare l’impatto sociale ed economico sulle persone e sulle loro famiglie. È necessario un dialogo costruttivo tra Ministero, sindacati e aziende per trovare soluzioni sostenibili che garantiscano un futuro lavorativo dignitoso per tutti, valorizzando le competenze e l’esperienza dei professionisti del settore.