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Un Ritorno Sincero e Disincantato
Angela Baraldi torna sulla scena musicale con il suo nuovo album ‘3021’, a otto anni di distanza dal precedente lavoro in studio. La cantautrice bolognese, nota anche per la sua carriera di attrice, si presenta con una sincerità disarmante: “Sono disincantata, non credo che il disco spaccherà, l’ho fatto perché volevo suonare dal vivo”. Questa dichiarazione, che potrebbe sembrare pessimista, rivela in realtà una profonda passione per la musica e per la dimensione del palco, considerata essenziale per la sua espressione artistica. “Oggi l’urgenza è restare sul palco, perché una vita senza palco è grigia e triste. Il nostro è un mestiere che ha bisogno degli altri”, afferma Baraldi, sottolineando l’importanza della condivisione e dell’interazione con il pubblico.
Il Sostegno di Francesco De Gregori e il Ricordo di Lucio Dalla
Il progetto ‘3021’ ha visto la luce anche grazie al sostegno di figure importanti come Francesco De Gregori, che ha prodotto l’album con la sua etichetta Caravan. “Ho fatto ascoltare queste canzoni in maniera timida e mi ha detto ‘non me le fare ascoltare come se non valessero niente, finisci questo disco’”, racconta Baraldi, sottolineando come De Gregori l’abbia incoraggiata a portare a termine il lavoro. La collaborazione tra i due artisti è stata caratterizzata da un rispetto reciproco, con De Gregori che ha lasciato piena libertà creativa a Baraldi, limitandosi a fornirle il coraggio di completare l’opera. Un altro punto di riferimento fondamentale per Baraldi è Lucio Dalla, che nel 1990 produsse il suo primo album ‘Viva’. Nel brano ‘Cosmonauti’, Baraldi racconta di un sogno in cui Dalla le diceva “non ti schianti”, parole che l’hanno aiutata a superare la paura e a dare una nuova dimensione al disco. “Questo disco nato per fare concerti è diventato molto di più”, ammette l’artista.
Un Suono che Evoca Sfere e un Futuro Ottimistico
Musicalmente, ‘3021’ è caratterizzato da un suono che evoca le sfere, grazie all’uso di chitarre, basso, batteria e synth. Le otto tracce dell’album, scritte e composte da Angela Baraldi insieme a Federico Fantuz, esplorano temi profondi e personali, come il lutto, la rinascita e la speranza. Nonostante le difficoltà incontrate nel mondo dello spettacolo, Baraldi non rinuncia all’ottimismo. “Ho scelto il 3021 come un salto temporale difficile da immaginare, molti mi dicono che non ci saremo più, ma io penso che ci sarà ancora la razza umana e che continuerà ancora a innamorarsi”, afferma con un sorriso. La cantautrice bolognese si dichiara felice che “ci siano ancora 16enni che si esaltano per i Nirvana”, segno di una passione per la musica che continua a vivere nelle nuove generazioni.
Tra Musica, Cinema e la Difficoltà di un Settore in Cambiamento
Oltre alla musica, Angela Baraldi ha una solida carriera nel cinema, con ruoli di rilievo in film come “Quo Vadis, Baby?” di Gabriele Salvatores, per il quale ha vinto il Premio Flaiano come Miglior attrice esordiente, l’Efebo d’Oro e l’Iris d’argento al Montreal Film Festival. Tuttavia, Baraldi sottolinea le difficoltà di un settore in continua evoluzione, dove spesso la continuità non è garantita. “Nel cinema ci sono regole da conoscere per proteggersi, come attrice sono sempre stata schietta, non mi sono mai informata su dinamiche che mi avrebbero reso la vita più facile ma ho accettato di essere un po’ selvatica”, racconta l’artista, che non ha mai rinunciato alla sua autenticità.
Un’Artista Autentica che Non Rinuncia alla Speranza
Angela Baraldi si presenta come un’artista autentica e sincera, capace di esprimere le proprie fragilità e le proprie passioni senza filtri. ‘3021’ è un album che nasce dal desiderio di tornare sul palco, ma che si arricchisce di significati profondi grazie al sostegno di figure importanti come Francesco De Gregori e al ricordo di Lucio Dalla. Nonostante le difficoltà incontrate nel mondo dello spettacolo, Baraldi non rinuncia all’ottimismo e continua a credere nella forza della musica come cura e come strumento di connessione tra le persone. La sua è una voce che non ha paura di esprimere il proprio disincanto, ma che allo stesso tempo sa guardare al futuro con speranza e fiducia.