Un viaggio nel tempo: l’alba della bicicletta
Il Museo AcdB (Alessandria città delle Biciclette) si prepara ad accogliere appassionati e curiosi con un’esposizione affascinante: ‘Quei temerari sulle macchine a due ruote. L’età del biciclo 1870-1890’. La mostra, che aprirà i battenti venerdì 31 gennaio nella sala conferenze di Palazzo Monferrato, è un vero e proprio viaggio nel tempo, un’immersione nell’epoca pionieristica delle due ruote. L’obiettivo è di raccontare gli inizi della storia europea della bicicletta, un periodo di grandi innovazioni e di audaci sperimentazioni, e di celebrare i suoi protagonisti, quegli uomini e quelle donne che, con coraggio e spirito di avventura, hanno contribuito a trasformare un semplice mezzo di trasporto in un simbolo di libertà e progresso.
Carlo Michel e la michaudine: un alessandrino pioniere
Tra i protagonisti di questa storia, spicca l’alessandrino Carlo Michel, figura di spicco che portò nella sua città natale la michaudine, uno dei primi modelli di bicicletta dotati di pedali. La sua presenza nella mostra sottolinea il legame profondo tra Alessandria e la storia del ciclismo, un legame che il Museo AcdB si impegna a valorizzare e a preservare. La michaudine, con la sua struttura in ferro e le ruote in legno, rappresenta un’icona di un’epoca di grandi cambiamenti, un’epoca in cui la bicicletta iniziava a conquistare le strade e i cuori delle persone.
Il contributo dei collezionisti e delle famiglie dei ciclisti
L’esposizione è stata resa possibile grazie alla preziosa collaborazione di Marco e Lorenzo Albera, collezionisti torinesi e discendenti del milanese Giuseppe Loretz (1860-1944), figura leggendaria del ciclismo italiano. Loretz non solo fu il primo campione italiano nella storia del ciclismo, ma anche il primo vincitore di un campionato nazionale nella storia dello sport tricolore. La sua eredità, conservata con cura dalla famiglia Albera, è ora a disposizione del pubblico alessandrino. Un altro contributo fondamentale è arrivato dalla famiglia di Giovanni Gerbi (1885-1954), il ‘Diavolo Rosso’, che ha concesso in prestito il biciclo appartenuto al campione astigiano, un pezzo di storia che testimonia l’epica delle prime competizioni ciclistiche.
Un Grand-Bi americano: simbolo di un’epoca
All’inizio del percorso museale, i visitatori potranno ammirare un modello Grand-Bi, un tipo di biciclo caratterizzato dalla grande ruota anteriore e dalla piccola ruota posteriore, progettato e costruito nella bottega del meccanico parigino Victor Renard. Questo particolare esemplare, di fabbricazione americana, è stato donato al museo da Anna e Nicoletta Vogogna. La sua storia è affascinante: è stato utilizzato dalla famiglia Vogogna per tutta la prima metà del Novecento, diventando un vero e proprio simbolo di un’epoca e di un modo di vivere.
Un invito alla scoperta
La mostra ‘Quei temerari sulle macchine a due ruote. L’età del biciclo 1870-1890’ è un invito alla scoperta di un periodo affascinante, un’occasione per conoscere da vicino le origini della bicicletta e per celebrare il coraggio e l’ingegno dei suoi pionieri. Il Museo AcdB di Alessandria si conferma ancora una volta un punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo e per tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza della storia di questo straordinario mezzo di trasporto.
Un patrimonio culturale da valorizzare
La mostra ‘L’età del biciclo 1870-1890’ rappresenta un’importante iniziativa per la valorizzazione del patrimonio culturale legato al ciclismo. L’esposizione non solo offre un’occasione per ammirare da vicino bicicli d’epoca e cimeli storici, ma anche per riflettere sull’impatto che la bicicletta ha avuto sulla società e sulla cultura europea. La passione e la dedizione dei collezionisti e delle famiglie che hanno contribuito alla realizzazione di questa mostra sono un esempio di come la collaborazione e l’amore per la storia possano portare alla creazione di eventi culturali di grande valore.