Il Gran Premio a ‘Toxic’: un ritratto adolescenziale senza compromessi
Il 36° Trieste Film Festival ha visto trionfare ‘Toxic’, il lungometraggio di debutto della regista lituana Saule Bliuvaite, aggiudicandosi il prestigioso Premio Trieste. La giuria ha lodato il film come un’opera “autentica e cruda sul passaggio all’età adulta”, sottolineando come la narrazione, incentrata sull’amicizia tra due giovani ragazze in un contesto rurale lituano, riesca a catturare “una storia adolescenziale senza compromessi, incisiva e autentica, che esplora la ricerca dell’autostima e l’amicizia tra due ragazze, entrambe in qualche modo smarrite e trascurate dalle loro famiglie”. Questo riconoscimento si aggiunge al Pardo d’Oro già vinto al Locarno Film Festival, confermando il valore e l’impatto di questa opera prima.
I Premi per i Documentari e i Cortometraggi
Il Premio Alpe Adria Cinema per il miglior documentario è stato assegnato a ‘Tata’ di Lina Vdovîi e Radu Ciorniciuc, un film che affronta con delicatezza il tema dei traumi intergenerazionali e della violenza nelle società patriarcali, toccando anche la questione della schiavitù moderna. La giuria ha elogiato la maestria con cui il film esplora queste tematiche complesse. Per quanto riguarda i cortometraggi, il Premio Tsff Corti è andato a ‘Night of passage’ di Reza Rasouli, apprezzato per la struttura narrativa semplice ma efficace e per la direzione attoriale che rende le emozioni dei personaggi particolarmente credibili.
Gli Altri Riconoscimenti e i Premi Speciali
Il festival ha conferito numerosi altri premi, evidenziando la varietà e la qualità delle opere presentate. Il Premio Central European Initiative è stato assegnato a ‘Pod wulkanem/Under the volcano’ di Damian Kocur, mentre il Corso Salani 2025 è andato a ‘Il canto di Alina’ di Ilaria Braccialini e Federica Oriente. L’Eastern Star 2025 è stato conferito a Sergei Loznitsa, e il Cinema Warrior 2025 ad Ado Hasanović. L’Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa ha premiato ‘The sky above Zenica’ di Nanna Frank M›ller e Zlatko Pranjić, e il Cineuropa ha riconosciuto ‘Fekete pont/Lesson learned’ di Bálint Szimler. Il premio della Giuria Progetto Area Giovani è andato a ‘Majonezë’ di Giulia Grandinetti. Infine, il Sncci ha premiato come miglior film della critica 2024 ‘La zona di interesse’ di Jonathan Glazer, e come miglior film della critica italiano 2024 ‘Vermiglio’ di Maura Delpero.
Un Festival in Crescita: Bilancio e Prospettive
Monica Goti, presidente dell’associazione organizzatrice Alpe Adria Cinema, e Nicoletta Romeo, direttrice artistica del Trieste Film Festival, hanno espresso grande soddisfazione per il successo dell’edizione, che ha visto la partecipazione di oltre 130 film e centinaia di ospiti da tutta Europa. Hanno sottolineato l’importanza del cinema come luogo di comunità e l’energia positiva che ha caratterizzato la rassegna, confermando la sua continua crescita e il suo ruolo centrale nel panorama cinematografico europeo. La 36° edizione ha dimostrato ancora una volta come il festival sia un punto di riferimento per la scoperta di nuovi talenti e per la promozione del cinema di qualità.
Un’edizione che celebra la forza del cinema europeo
Il 36° Trieste Film Festival si è rivelato un importante palcoscenico per il cinema europeo, con una selezione di opere che spaziano tra diversi generi e tematiche. La vittoria di ‘Toxic’ sottolinea l’importanza di dare spazio a voci nuove e a narrazioni autentiche, capaci di affrontare con coraggio le sfide dell’adolescenza e della crescita. Il festival ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di intercettare le tendenze del cinema contemporaneo, offrendo uno spazio di confronto e di scoperta per cineasti e appassionati.