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Un omaggio contestato
La recente apparizione di Ivanka Trump al Liberty Ball, con un abito da sera che richiamava in modo sorprendente quello indossato da Audrey Hepburn nel film del 1954 ‘Sabrina’, ha generato un acceso dibattito. L’abito bianco con ricami floreali neri, creato originariamente da Hubert de Givenchy, è un’icona della storia del cinema e della moda. La somiglianza tra l’abito di Ivanka e quello di Sabrina è stata immediatamente notata, scatenando reazioni contrastanti.
Le reazioni di Sean Ferrer
Sean Ferrer, figlio di Audrey Hepburn, ha espresso la sua perplessità e il suo disappunto riguardo a questa scelta. Pur non sorprendendosi, dati i legami passati tra le due famiglie, Ferrer ha sottolineato una macabra coincidenza: il 20 gennaio, giorno dell’insediamento di Donald Trump, coincideva con il 32esimo anniversario della morte di sua madre. Ferrer ha inoltre suggerito che la Hepburn, nota per il suo impegno umanitario e la sua vicinanza ai valori di inclusione e giustizia sociale, si sarebbe sentita più affine alle posizioni della vescova episcopale Mariann Budde, critica nei confronti delle politiche di Trump, piuttosto che a quelle del nuovo presidente.
Legami familiari e coincidenze
La Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione in cui ha definito “un onore” per Ivanka aver reso omaggio a Audrey Hepburn, considerata da tempo una sua fonte di ispirazione. Tuttavia, Sean Ferrer ha ricordato i legami tra le due famiglie: la matrigna di Ivanka, Marla Maples, ha partecipato al Children’s Fund fondato dalla Hepburn, mentre Ivana Trump, madre di Ivanka, è stata legata a Rofredo Gaetani, amico d’infanzia di Audrey. Queste connessioni, pur innegabili, non hanno placato le polemiche.
L’eredità umanitaria di Audrey Hepburn
Al di là della questione dell’abito, Sean Ferrer ha voluto ricordare l’impegno umanitario di sua madre, ambasciatrice di buona volontà dell’UNICEF, in prima linea nella lotta contro la povertà e le disuguaglianze. La sua eredità, secondo Ferrer, è transgenerazionale e transnazionale, e il suo impegno a favore dell’infanzia diseredata è un esempio da seguire. L’abito di Ivanka, per quanto omaggio, sembra scontrarsi con l’eredità valoriale di Hepburn.
La moda e la politica
La polemica sull’abito di Ivanka si inserisce in un contesto più ampio, in cui la moda si trova a confrontarsi con le scelte politiche. Mentre le sfilate del menswear si svolgono a Parigi, il fashion system europeo è preoccupato dall’impatto di una possibile guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa sotto la presidenza Trump. Bernard Arnault, fondatore e CEO di LVMH, e i suoi figli hanno partecipato all’Inauguration, ma molti designer, come Walter Van Beirendonck, si sentono in dovere di prendere posizione contro la retorica del presidente, pur consapevoli dei rischi commerciali.
Riflessioni sull’omaggio e l’appropriazione
La vicenda dell’abito di Ivanka Trump solleva interrogativi importanti sul concetto di omaggio e di appropriazione culturale. L’abito di Sabrina è un simbolo di eleganza e stile, ma anche di un’epoca e di valori ben precisi. La scelta di Ivanka di riproporlo, in un contesto politico così polarizzato, appare quantomeno inopportuna. Se da un lato può essere interpretata come un tentativo di richiamarsi a un’icona di stile, dall’altro rischia di banalizzare l’eredità di Audrey Hepburn e di strumentalizzare la moda a fini politici. La moda, come ogni forma di espressione culturale, non può essere svincolata dal contesto in cui si manifesta e dai valori che esprime.