Un’Opera Urgente per la Milano Contemporanea
Dal 31 gennaio al 16 febbraio, il Piccolo Teatro di Milano accoglie ‘Zorro’, una produzione di Antonio Latella che affronta con forza il tema della povertà, un’emergenza sempre più pressante nella città. Claudio Longhi, direttore del Piccolo, sottolinea come questo spettacolo sia in linea con la missione del teatro, inaugurato nel 1947 con ‘L’albero dei poveri’, e quindi luogo ideale per dibattere questioni sociali urgenti. La rappresentazione, che ha debuttato in Germania nel 2021, arriva ora in Italia con un allestimento rinnovato, grazie alle scenografie di Annelisa Zaccheria.
Zorro: Un Supereroe tra gli Oppressi
L’idea di ‘Zorro’ è nata da un’immagine potente: clochard che indossavano la maschera di Zorro, un supereroe che, nella finzione, combatte per i più deboli. Questa visione ha ispirato Latella e Federico Bellini, co-autore del testo, a esplorare il ruolo dei supereroi come figure che emergono per colmare le mancanze della società, come abusi e povertà. La scelta di Zorro, un simbolo di giustizia e ribellione, si rivela particolarmente significativa in questo contesto, elevando gli oppressi al ruolo di protagonisti della propria lotta.
Un Mosaico di Stili e Registri Teatrali
Lo spettacolo è strutturato in sette ‘quadriglie’, o episodi, ciascuno dei quali esplora il tema della povertà attraverso diversi registri teatrali, dal teatro dell’assurdo di Beckett al teatro politico di Brecht, passando per il cabaret. Latella non esita a citare anche l’umorismo di Stanlio e Olio e di Chaplin, maestri nel far ridere attraverso la povertà, creando un corto circuito emotivo e intellettuale. Questa varietà di stili riflette anche un percorso personale del regista, che ripercorre le tappe della sua carriera attraverso i quattro attori protagonisti.
Quattro Attori, Molteplici Ruoli
I protagonisti di ‘Zorro’ sono quattro figure simboliche: un povero, un poliziotto, un muto e un cavallo. Gli attori, Paolo Giovannucci, Isacco Venturini e altri due, si scambiano i ruoli in ogni episodio, creando una dinamica di costante trasformazione. Questa scelta riflette la fluidità delle identità e delle condizioni sociali, sottolineando come il ruolo di oppressore e oppresso possa invertirsi. Ogni sera, gli attori ‘suonano’ il copione come una partitura jazz, con sfumature diverse, rendendo ogni rappresentazione unica.
Milano: Una Città a Due Velocità
Lo spettacolo non si limita a riflettere sulla povertà in generale, ma si interroga specificamente sulla situazione di Milano. Latella critica una città che, pur essendo un centro culturale di eccellenza, sembra operare una selezione basata sul reddito, escludendo chi non può permettersi un tenore di vita elevato. Il regista sottolinea come a Milano, anche con un lavoro regolare, uno stipendio di 1.200 euro al mese non sia sufficiente per vivere dignitosamente, una situazione che definisce “intollerabile”.
Un’Analisi Profonda e Necessaria
L’opera di Latella si pone come un’analisi profonda e necessaria della realtà sociale contemporanea. Attraverso la figura di Zorro, il regista non solo denuncia la povertà, ma invita a riflettere sul ruolo della società nel creare e perpetuare tali disuguaglianze. La scelta di un supereroe come simbolo della lotta contro l’oppressione è un atto di ribellione che stimola il pubblico a interrogarsi sul proprio ruolo e sulla possibilità di un cambiamento. L’uso di diversi registri teatrali rende lo spettacolo dinamico e coinvolgente, permettendo di affrontare un tema difficile con intelligenza e sensibilità.