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L’azione dimostrativa nel Duomo di Modena
Il 31 gennaio dello scorso anno, durante la celebrazione della messa in onore di San Geminiano, patrono di Modena, quattro attivisti del movimento ambientalista ‘Extinction Rebellion’ hanno interrotto la funzione religiosa all’interno del Duomo. Le tre donne di 28, 49 e 63 anni e l’uomo di 34 anni, hanno dato luogo ad un’azione dimostrativa volta a sensibilizzare i presenti sui temi della tutela ambientale. Per fare ciò, hanno letto ad alta voce brani tratti dall’enciclica ‘Laudato Si” di Papa Francesco, un testo che affronta le problematiche legate alla crisi climatica e all’ecologia integrale. Nonostante l’invito a non interrompere la messa, i quattro hanno proseguito con la loro azione, portando all’intervento degli agenti della Digos.
La denuncia e il decreto penale
L’intervento delle forze dell’ordine ha portato alla denuncia d’ufficio dei quattro attivisti per ‘turbamento di funzioni religiose’. Nei giorni successivi, è stato notificato loro un decreto penale di condanna a 15 giorni di carcere, convertiti in una multa di 1.125 euro a testa. Gli attivisti, assistiti dall’avvocato Fausto Gianelli, hanno deciso di opporsi al decreto penale, portando il caso in tribunale.
Il processo e le implicazioni legali
Il caso approderà in un’aula del tribunale di Modena il prossimo 29 gennaio. Durante il processo, si discuterà della legittimità dell’azione dimostrativa compiuta dagli attivisti e se essa possa effettivamente configurarsi come ‘turbamento di funzioni religiose’. La difesa punterà probabilmente a sottolineare l’intento pacifico e sensibilizzatore dell’azione, mentre l’accusa cercherà di dimostrare come essa abbia arrecato disturbo e interrotto il regolare svolgimento della messa. La vicenda solleva interrogativi sul bilanciamento tra diritto di manifestare e rispetto delle pratiche religiose.
Riflessioni sul caso
Questo episodio pone in luce la complessità del rapporto tra attivismo, libertà di espressione e rispetto delle istituzioni religiose. Se da un lato è comprensibile la volontà degli attivisti di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi urgenti come la crisi climatica, dall’altro è necessario considerare l’impatto delle loro azioni sul contesto in cui vengono svolte. La scelta di interrompere una funzione religiosa, anche se con l’intento di diffondere un messaggio ritenuto importante, può generare reazioni contrastanti e sollevare questioni etiche. Il processo sarà un’occasione per analizzare questi aspetti e trovare un equilibrio tra i diversi diritti e valori in gioco.