La Sfida della Memoria nell’Era Digitale
Il libro di Ariela Piattelli, “Il futuro e la memoria. Shoah, antisemitismo e Generazione Z”, pubblicato da Rai Libri, affronta un tema cruciale: come la memoria della Shoah verrà preservata e trasmessa alle future generazioni, soprattutto ora che i testimoni diretti stanno scomparendo. La giornalista, direttrice di Shalom, esplora questo delicato passaggio attraverso interviste a esperti e giovani, ponendo al centro del dibattito la Generazione Z, ovvero i nativi digitali che si trovano a ereditare una storia di orrore senza averla vissuta in prima persona.
La domanda che apre il libro è provocatoria e significativa: cosa spinge un sopravvissuto come Sami Modiano a trasformare la sua testimonianza in un ologramma? E cosa induce una testimone quasi centenaria a condividere la sua esperienza su TikTok? Queste domande introducono il lettore nel cuore del problema: la necessità di trovare nuovi linguaggi e strumenti per mantenere viva la memoria della Shoah, soprattutto per una generazione che comunica e apprende attraverso i media digitali.
Giovani Custodi della Memoria
Ariela Piattelli non si limita a descrivere la sfida, ma dà voce ai giovani che si stanno attivamente impegnando per custodire la memoria della Shoah. Tra questi, troviamo Michela e Gabriel, nipoti di Shlomo Venezia, uno dei pochi sopravvissuti al Sonderkommando, che si sentono investiti della responsabilità di tramandare la storia del nonno. C’è poi Tommaso, nipote del medico Adriano Ossicini, che ha inventato il “Morbo di K” per proteggere gli ebrei nascosti nell’ospedale Fatebenefratelli di Roma. La loro testimonianza mostra come la memoria familiare possa diventare un potente motore di impegno civile.
Il libro presenta anche Dov, che attraverso i social media ha portato la storia della bisnonna Lily Ebert, sopravvissuta ad Auschwitz, a milioni di persone, e Cristian, un quattordicenne che ha raccolto in un video le testimonianze di alcuni reduci. Questi giovani sono i veri protagonisti della narrazione, dimostrando come la creatività e la passione possano essere strumenti efficaci per combattere l’oblio e l’indifferenza. La loro testimonianza sottolinea l’importanza di un approccio attivo e partecipativo alla memoria, che vada oltre la semplice commemorazione.
L’Antisemitismo e la Responsabilità Morale
Il libro non ignora la tragica attualità. Gli eventi del 7 ottobre 2023 hanno riacceso l’allarme sull’antisemitismo e sulla necessità di un impegno costante per contrastare l’odio e la discriminazione. I giovani intervistati da Ariela Piattelli sono consapevoli di questa responsabilità e si sentono chiamati a essere testimoni attivi della storia, per evitare che gli orrori del passato si ripetano. La loro voce è un monito e un invito all’azione, per costruire un futuro in cui la diversità sia un valore e non una minaccia.
Il viaggio di Ariela Piattelli si conclude con una riflessione sulle parole dei testimoni diretti, che in un dialogo speculare con le nuove generazioni, esprimono la loro visione sul mondo contemporaneo e sulla Generazione Z. Questo confronto intergenerazionale è uno dei punti di forza del libro, che offre una prospettiva equilibrata e completa sulla sfida della memoria.
Un Ponte tra Passato e Futuro
Il libro di Ariela Piattelli è un’opera importante che ci spinge a riflettere sul futuro della memoria della Shoah. La scelta di dare voce ai giovani, che si stanno attivamente impegnando per preservare questa storia, è una scelta vincente. Questi giovani, con la loro creatività e il loro entusiasmo, ci mostrano che la memoria non è un peso da portare, ma una responsabilità da abbracciare. Allo stesso tempo, il confronto con le voci dei testimoni diretti ci ricorda l’importanza di ascoltare e imparare dal passato, per costruire un futuro migliore.