Dichiarazioni della Ministra Santanchè
La ministra del turismo Daniela Santanchè ha rilasciato dichiarazioni in merito alle recenti accuse mosse nei suoi confronti, durante l’inaugurazione della 17ª edizione di Motor Bike Expo a Verona. La ministra ha affermato con fermezza di non aver mai ricevuto richieste di dimissioni e di essere assolutamente serena riguardo alla sua posizione. “A me nessuno ha mai chiesto di fare un passo indietro”, ha dichiarato, sottolineando di essere consapevole della situazione e di non aver intenzione di cedere alle pressioni mediatiche. Santanchè ha ribadito di aver sempre agito correttamente e di non temere le conseguenze delle indagini in corso.
Questione Cassa Covid e Implicazioni Politiche
La ministra ha specificato che, in caso di un eventuale giudizio sulla cassa Covid con implicazioni politiche, non esiterebbe a fare un passo indietro. Tuttavia, ha precisato che la situazione attuale è diversa, e non sussistono le condizioni per tali decisioni. “Ho sempre detto che se dovesse arrivare un giudizio sulla cassa Covid, dove capisco che ci potrebbero essere delle implicazioni politiche, non avrei esitato a fare un passo indietro ma non siamo a questo punto, continuiamo a fare il mio lavoro”, ha spiegato. La ministra ha manifestato una “situazione psicologica di assoluta tranquillità”, nonostante l’attenzione mediatica sul suo caso.
Rapporti con la Premier Meloni e la Questione del Rinvio a Giudizio
Alla domanda sui suoi rapporti con la premier Giorgia Meloni, Santanchè ha risposto con un deciso “Come sempre, come sempre”, negando qualsiasi tensione o problema. Ha inoltre affermato che non c’è stato alcun confronto specifico con la premier riguardo alla sua situazione giudiziaria. “Ma non c’è il tema!”, ha ribadito. Santanchè ha chiarito di non aver mai pensato di dimettersi a seguito del rinvio a giudizio per false comunicazioni relative a una posta di valutazione. Ha precisato che tale questione non ha implicazioni politiche, a differenza della cassa integrazione, e che non sussiste alcun dolo o danno. “Su questa questione del falso in bilancio, sulla posta di valutazione non c’è nessuna implicazione politica, non c’è dolo, non c’è danno e io sono certa che sarò assolta”, ha dichiarato con sicurezza.
Difesa nel Processo e Accuse di Accanimento Mediatico
La ministra ha sottolineato che il reato contestato è di natura valutativa, basato su perizie tecniche, e che intende difendersi nel processo. “Se io chiedessi a voi su cosa è il mio rinvio a giudizio, credo che nessuno saprebbe rispondermi. Sono false comunicazioni su una posta di valutazione, quindi un reato molto valutativo, che si basa su perizie tecniche, dove io voglio difendermi nel processo”, ha spiegato. Santanchè ha espresso dispiacere per quello che ha definito “un assalto mediatico” e un “accanimento”, affermando di comprendere che l’opposizione stia cercando di sfruttare la situazione per fini politici. Nonostante ciò, ha ribadito la sua fermezza: “Nessuno mi fa saltare in aria”. Ha concluso ribadendo la sua fiducia nella magistratura e la sua intenzione di non patteggiare, ma di andare fino in fondo per dimostrare la sua innocenza. “Sono assolutamente tranquilla, confidente, credo nei magistrati, ci si difende nei processi, non ci si difende sui giornali e io sono una che non patteggerò mai. Vado sino in fondo”, ha affermato.
Focus sul Lavoro e Prossimi Impegni
Infine, la ministra ha chiarito di essere concentrata sul suo lavoro e sui suoi impegni, ribadendo di essere presente alla fiera per svolgere le sue funzioni istituzionali e di essere pronta a partire per Gedda. “Sono qui per parlare della fiera, sto facendo il mio lavoro, poi vado a Gedda”, ha concluso, dimostrando la sua determinazione a non farsi distrarre dalle polemiche.
Considerazioni sulla Situazione
Le dichiarazioni della ministra Santanchè riflettono una posizione di fermezza e determinazione di fronte alle accuse. La sua decisione di non dimettersi, supportata dalla fiducia nella magistratura e dalla volontà di difendersi nel processo, evidenzia una strategia di gestione della crisi che mira a minimizzare l’impatto delle polemiche sul suo ruolo istituzionale. Tuttavia, l’attenzione mediatica e le implicazioni politiche delle indagini potrebbero continuare a rappresentare una sfida per la sua posizione nel governo.