L’eredità di una studiosa appassionata
Il mondo dell’arte piange la scomparsa di Gioia Mori, storica dell’arte, curatrice di mostre di fama internazionale e docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Roma. Scomparsa ieri nella capitale, lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale italiano e internazionale. Gioia Mori era una studiosa appassionata, nota per la sua infaticabile dedizione e la sua raffinata capacità di tessere legami e rimandi tra le diverse epoche della storia dell’arte, abbracciando anche discipline come il costume e la moda. La sua profonda conoscenza e la sua sensibilità hanno arricchito il mondo dell’arte, rendendola una figura di riferimento per studiosi e appassionati.
Trent’anni dedicati a Tamara de Lempicka
Gioia Mori ha dedicato trent’anni della sua vita allo studio di Tamara de Lempicka, diventando la maggiore esperta al mondo di questa affascinante pittrice polacca. La sua ricerca ha portato alla pubblicazione di numerosi studi e all’organizzazione di mostre di grande successo che hanno contribuito a far conoscere e apprezzare l’opera di de Lempicka a livello internazionale. Nel 1994, ha pubblicato il primo libro in assoluto dedicato alla Lempicka, un’opera fondamentale per chiunque voglia approfondire la conoscenza di questa artista. Le sue mostre dedicate alla pittrice, ospitate in prestigiose sedi come Palazzo Reale a Milano, il Complesso del Vittoriano a Roma e musei in varie città europee, hanno riscosso un enorme successo di pubblico e critica.
Un’esploratrice dell’arte a 360 gradi
La sua curiosità e la sua passione per l’arte l’hanno portata a esplorare una vasta gamma di artisti e movimenti, da Vittore Carpaccio a Carlo Crivelli, da Sofonisba Anguissola a Giorgio de Chirico, da Edgar Degas a Marc Chagall, fino a Corrado Cagli, Renato Guttuso, Fabrizio Clerici, Frida Kahlo, Maryla Lednicka-Szczytt, Helen Dryden e Luisa Casati. Ha curato mostre e pubblicato studi su figure di spicco come le artiste emigrate dalla Russia, le artiste del Rinascimento e del Barocco, e ha esplorato il rapporto tra Umberto Boccioni e la Marchesa Luisa Casati. La sua attività di ricerca si è estesa anche all’Art Deco in Italia e all’immagine della donna moderna negli anni Venti, dimostrando una profonda conoscenza e una visione ampia e articolata dell’arte.
Un impegno editoriale di rilievo
Oltre alla sua attività di studiosa e curatrice, Gioia Mori ha avuto un ruolo di primo piano anche nel mondo dell’editoria. Dal 1996 al 2007 ha diretto la rivista “Art e Dossier” (Giunti Editore, Milano), una delle più importanti pubblicazioni del settore, e dal 2000 è stata capo redattrice del sito “Artonline”. Dal 1996 al 1999, ha anche diretto la serie multimedia “CdRom Arte” (Milano), dimostrando una grande apertura verso le nuove tecnologie e i nuovi mezzi di comunicazione per la diffusione della cultura. Il suo impegno editoriale ha contribuito in modo significativo alla divulgazione dell’arte e alla formazione di un pubblico sempre più ampio e consapevole.
L’ultimo omaggio a Tamara de Lempicka
Fino all’ultimo giorno, Gioia Mori ha continuato a lavorare con la passione e la dedizione che l’hanno sempre contraddistinta. Ha curato per i Fine Arts Museums of San Francisco la prima mostra mai dedicata a Tamara de Lempicka da un museo americano. L’esposizione è attualmente in corso al De Young Museum di San Francisco e in primavera inaugurerà al Museum of Fine Arts di Houston. Purtroppo, Gioia non potrà assistere all’inaugurazione, ma il suo lavoro e la sua passione continueranno a ispirare e a illuminare il mondo dell’arte. I funerali si svolgeranno a Roma, giovedì 23, alle ore 11 presso la chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini.
Un vuoto nel mondo dell’arte
La scomparsa di Gioia Mori rappresenta una grave perdita per il mondo dell’arte. La sua profonda conoscenza, la sua passione e la sua capacità di tessere legami tra le diverse epoche e discipline hanno lasciato un segno indelebile. La sua dedizione a Tamara de Lempicka e il suo impegno nella divulgazione dell’arte italiana e internazionale hanno contribuito in modo significativo alla crescita culturale del nostro paese e non solo. La sua eredità continuerà a vivere attraverso i suoi studi, le sue mostre e l’ispirazione che ha trasmesso a generazioni di studiosi e appassionati d’arte.