Un Omaggio Musicale alla Memoria
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si unisce alle commemorazioni del Giorno della Memoria con un’iniziativa toccante e significativa: due concerti a ingresso libero, eseguiti dagli allievi dei corsi di perfezionamento. Questi eventi, che si terranno presso il Museo degli Strumenti Musicali, non sono solo performance musicali, ma veri e propri omaggi alle vittime dell’Olocausto e a coloro che, attraverso la loro arte, hanno mantenuto viva la memoria di quegli orrori.I concerti si propongono di esplorare le musiche di compositori che hanno perso la vita nei campi di sterminio, così come le opere di artisti che si sono fatti custodi della memoria di questi tragici eventi. Ogni concerto sarà preceduto da una breve introduzione al programma o da una presentazione degli strumenti storici conservati nel museo, offrendo così un contesto più ampio e una comprensione più profonda delle opere che verranno eseguite.
Al Piano I: Voci Scomparse
Il primo appuntamento, intitolato ‘Al piano I: Voci scomparse’, si svolgerà il 21 gennaio alle 16:30 e vedrà protagonista il pianista Dimitri Malignan. In questa occasione, Malignan darà ‘voce’ alle musiche di compositori che non sono mai tornati dalla deportazione. Tra questi, spiccano i nomi degli olandesi Leo Smit e Daniël Belinfante, le cui composizioni saranno eseguite per ricordare il loro talento e la loro tragica fine.Il programma includerà anche un adattamento pianistico del brano ‘Kaddish’ di Maurice Ravel, composto nel 1914 su melodie tradizionali ebraiche. Questa scelta sottolinea il legame profondo tra la musica e la cultura ebraica, che è stata così duramente colpita durante l’Olocausto.
Intrecci Sonori: La Memoria è Già Dolore
Il secondo concerto, ‘Intrecci sonori: la memoria è già dolore’, si terrà il 28 gennaio alle 16:30. Gli allievi del corso di musica da camera di Ivan Rabaglia eseguiranno musiche di Dmitri Šostakovič, Bohuslav Martinů e Olivier Messiaen. Questi autori, attraverso le loro opere, hanno impresso nella memoria collettiva le sofferenze e le atrocità della guerra e della persecuzione.In particolare, la presenza di Messiaen nel programma è particolarmente significativa. Il compositore francese fu prigioniero di guerra in un campo di lavoro, dove compose uno dei suoi brani più celebri, il ‘Quatuor pour la fin du temps’. Questa opera, nata in un contesto di dolore e privazione, è un potente testamento della capacità dell’arte di trascendere le difficoltà e di offrire speranza anche nelle situazioni più disperate.
Un Impegno Continuo per la Memoria
Attraverso questi due concerti, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dimostra il suo impegno nel mantenere viva la memoria delle vittime dell’Olocausto e nel promuovere la consapevolezza delle atrocità della guerra. La musica, in questo contesto, si rivela un potente strumento di commemorazione e riflessione, capace di toccare le corde più profonde dell’animo umano e di stimolare una comprensione più profonda della storia e delle sue lezioni.L’iniziativa dell’Accademia è un invito a non dimenticare, a riflettere sulle tragedie del passato e a lavorare per un futuro di pace e comprensione. La partecipazione è gratuita, un gesto che sottolinea l’importanza di rendere accessibile la cultura e la memoria a tutti.
Il Potere della Musica come Testimonianza
L’iniziativa dell’Accademia di Santa Cecilia è un esempio eloquente di come la musica possa fungere da potente strumento di memoria e di testimonianza. Attraverso le composizioni di autori che hanno vissuto in prima persona le tragedie della guerra e della persecuzione, o che si sono sentiti in dovere di onorare le vittime, questi concerti offrono un’esperienza emotiva e intellettuale profonda. La scelta di includere opere di compositori ebrei, vittime della Shoah, ma anche di artisti che hanno subito la prigionia o hanno espresso il loro dolore attraverso la musica, dimostra la complessità e la ricchezza del tema. L’impegno dell’Accademia nel rendere questi eventi accessibili a tutti sottolinea il valore della cultura come strumento di consapevolezza e di costruzione di una società più giusta e inclusiva.