L’udienza pubblica e l’assenza dei colossi del web
L’Avvocatura generale statale (Agu) del Brasile ha convocato un’udienza pubblica per affrontare la questione cruciale della moderazione dei contenuti sulle piattaforme online. L’obiettivo era discutere le nuove politiche di Meta, la società che controlla Instagram, WhatsApp e Facebook, ma l’evento è stato segnato dall’assenza dei rappresentanti di Google, YouTube, Discord, Kwai, LinkedIn, Meta, TikTok e X, nonostante fossero stati formalmente invitati a partecipare. Questa defezione ha sollevato interrogativi sulla volontà delle grandi aziende tecnologiche di confrontarsi con le autorità brasiliane su un tema così delicato.
La posizione del governo brasiliano
Jorge Messias, a capo dell’Agu, ha sottolineato che il governo federale non ha preconcetti nei confronti di alcuna rete sociale o delle azioni intraprese dalle piattaforme. “Siamo interessati a dialogare con tutte”, ha dichiarato Messias, confermando che le grandi aziende tecnologiche non hanno accettato l’invito a partecipare al ciclo di discussioni. L’avvocato ha aggiunto: “È una loro opzione, la rispettiamo, ma ciò non vieta il dibattito. Il dialogo è sempre aperto”. Il governo brasiliano ha espresso la sua preoccupazione principale: proteggere “i bambini e gli adolescenti, i milioni di imprenditori che utilizzano i social network per svolgere i propri affari e i consumatori”.
Implicazioni per la legislazione brasiliana su Internet
I contenuti emersi durante l’udienza odierna saranno raccolti in un documento che verrà successivamente inviato alla Corte suprema del Brasile. La Corte dovrà decidere se e come modificare la legislazione vigente su Internet, in particolare l’articolo 19 del ‘Marco Civil di Internet’, la legge che regola l’uso di Internet nel Paese sudamericano. La decisione della Corte suprema potrebbe avere un impatto significativo sulla libertà di espressione online e sulla responsabilità delle piattaforme per i contenuti pubblicati dagli utenti.
Il ‘Marco Civil da Internet’ e l’articolo 19
Il ‘Marco Civil da Internet’ è una legge brasiliana del 2014 che stabilisce principi, garanzie, diritti e doveri per l’uso di Internet in Brasile. L’articolo 19, in particolare, riguarda la responsabilità delle piattaforme online per i contenuti generati dagli utenti. Attualmente, le piattaforme non sono ritenute responsabili per i contenuti pubblicati dagli utenti a meno che non ricevano un ordine specifico da un tribunale per rimuovere tali contenuti. La Corte suprema brasiliana sta valutando se modificare questo articolo per rendere le piattaforme più responsabili per la moderazione dei contenuti, soprattutto in relazione alla disinformazione e all’incitamento all’odio.
Un’opportunità mancata per un dialogo costruttivo
L’assenza dei giganti del web all’udienza pubblica rappresenta un’occasione persa per un dialogo costruttivo tra le autorità brasiliane e le piattaforme online. La moderazione dei contenuti è una questione complessa che richiede un approccio collaborativo per bilanciare la libertà di espressione con la necessità di proteggere i diritti degli utenti e prevenire la diffusione di contenuti dannosi. Speriamo che in futuro le aziende tecnologiche si dimostrino più disponibili a confrontarsi con i governi per trovare soluzioni condivise a questa sfida globale.