Altavilla critica il Green Deal: un “suicidio assistito” per l’industria europea
Alfredo Altavilla, figura di spicco nel panorama automobilistico e Special advisor per l’Europa di Byd, ha espresso forti critiche nei confronti del Green Deal europeo, definendolo un meccanismo che rischia di favorire la scomparsa dei costruttori europei. Durante la presentazione a Milano del libro ‘Le grandi ipocrisie sul clima’, Altavilla ha usato toni decisi, parlando di un vero e proprio “suicidio assistito” per l’industria del Vecchio Continente. Secondo Altavilla, l’approccio europeo al Green Deal, così come è attualmente congegnato, non tiene conto delle dinamiche competitive globali e rischia di penalizzare eccessivamente le aziende europee, favorendo indirettamente i competitor cinesi.
Dazi inutili contro la Cina: la proposta di Altavilla
Altavilla ha poi affrontato la questione dei dazi imposti alle auto cinesi, definendoli non solo inefficaci, ma addirittura controproducenti. “L’imposizione di dazi sulle auto cinesi non solo ha sortito zero effetti ma ha ulteriormente rallentato il processo di innovazione e di scambio di tecnologie possibili con la Cina”, ha affermato. Invece di una politica protezionistica, Altavilla propone un approccio collaborativo: “Secondo me l’unica strada che ha l’industria europea per continuare ad avere una sua competitività è collaborare con i costruttori cinesi che su tecnologie come l’elettrico o la guida autonoma sono troppo avanti”. Questa visione suggerisce un cambio di paradigma, passando da una logica di competizione a una di cooperazione strategica.
Libertà di scelta per i consumatori e regolamentazione intelligente
Un altro punto chiave sollevato da Altavilla riguarda la libertà di scelta dei consumatori. “Dobbiamo tutti imparare a difendere il concetto che per legge non si può stabilire quello che il cliente compra”, ha dichiarato, criticando la decisione di vietare la vendita di auto con motore termico a partire dal 2035. “Andare contro il mercato è perdente per definizione. Il settore ha bisogno di una regolamentazione più intelligente”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di un approccio più flessibile e adattabile alle esigenze del mercato e dei consumatori.
Allearsi con il “nemico”: la strategia di Altavilla per l’industria europea
In conclusione, Altavilla ha sintetizzato la sua visione con una frase ad effetto: “Se il nemico non posso batterlo, mi ci alleo e questa è la risposta più saggia per l’industria europea”. Questa strategia, apparentemente paradossale, si basa sulla consapevolezza che la Cina ha raggiunto una posizione di leadership in settori chiave come l’elettrico e la guida autonoma, e che l’unica via per l’Europa per rimanere competitiva è quella di sfruttare le competenze e le tecnologie cinesi attraverso partnership strategiche.
Un cambio di prospettiva necessario per l’Europa?
Le parole di Alfredo Altavilla offrono una prospettiva provocatoria ma lucida sulla situazione dell’industria automobilistica europea. Invece di arroccarsi in posizioni protezionistiche e di ostacolare l’innovazione, forse è il momento per l’Europa di abbracciare una strategia più aperta e collaborativa, imparando dai successi della Cina e sfruttando le sinergie possibili. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra la tutela degli interessi europei e la necessità di rimanere competitivi in un mercato globale sempre più dinamico e interconnesso.