Un Palcoscenico Inaspettato: Dalla Palestra al Lungomare Invernale
In una palestra di boxe nel quartiere Corvetto di Milano, noto per il caso Ramy, lo stilista bolognese Luca Magliano ha presentato la sua collezione per il prossimo inverno. La scelta della location non è casuale: Magliano ha trasformato lo spazio in un’evocazione del lungomare adriatico durante le fredde notti invernali, quando il turismo si ritira e la natura si riappropria del paesaggio. La colonna sonora della sfilata, la struggente “Dio, come ti amo” di Domenico Modugno, ha accompagnato i modelli-non modelli, persone comuni che hanno sfilato con un’aria un po’ sperduta, come se si trovassero su una passerella che non è solo quella della moda, ma anche quella che richiama chi è nato o cresciuto in riva al mare.
Il ‘Minuto Violento’ e l’Archeologia del Romantico
Magliano definisce la sua collezione come un’esplorazione del “minuto violento”, un momento di cruda realtà che riporta alla verità delle cose, un’esperienza intima e languida che si riflette nei capi. La collezione si distingue per la sua capacità di trasformare l’intimo in visibile: tessuti come il crepe de chine e le coste di cotone vengono utilizzati per creare abiti e cappotti che accennano al nudo. La pelle viene svelata attraverso tagli che sembrano fatti con l’accetta, in un'”archeologia del romantico” che combina elementi di delicatezza e di forza. Questo approccio si manifesta anche attraverso dettagli ironici come gioielli realizzati con apparecchi per i denti, borse doppiate con mutande da uomo, e maglioni decorati con macchinine da bambino.
Un Cast di Persone, Non Solo Modelli
La scelta di un cast composto da persone comuni, e non da modelli professionisti, sottolinea ulteriormente la filosofia della collezione. Ogni individuo porta con sé la propria umanità e le proprie scelte, che si riflettono negli abiti. Questo approccio conferisce una profondità e un’autenticità alla presentazione, sottolineando come la moda possa essere un mezzo per esprimere la propria individualità e la propria storia personale. Anche il colletto della camicia, che sembra un ricamo, rivela un messaggio potente: un grande ‘No’, simbolo del rifiuto di compromessi e della fedeltà a se stessi. “Siamo – conclude Luca Magliano – i no che diciamo”, un’affermazione che riassume l’essenza della collezione: una celebrazione della ribellione e dell’autenticità.
Riflessioni sulla Moda come Espressione di Identità
La collezione di Luca Magliano si distingue per la sua capacità di andare oltre la semplice estetica, trasformando la moda in un potente strumento di espressione personale e culturale. La scelta di ambientare la sfilata in una palestra di boxe e di utilizzare persone comuni come modelli, anziché professionisti, sottolinea un approccio inclusivo e autentico. Magliano non si limita a creare abiti, ma costruisce narrazioni che riflettono la complessità dell’esperienza umana, invitando a riflettere sul significato dell’identità e della ribellione nel contesto contemporaneo. La sua capacità di fondere romanticismo e realtà, attraverso dettagli inaspettati e scelte stilistiche audaci, lo conferma come una voce unica nel panorama della moda italiana.