Obiettivi Ambiziosi per il Sei Nazioni
In occasione della presentazione del Sei Nazioni a Roma, il commissario tecnico della nazionale italiana di rugby, Gonzalo Quesada, ha espresso con chiarezza le ambizioni della squadra per il torneo imminente. “Con le vittorie si creano nuove aspettative, ma questa deve essere una motivazione in più”, ha affermato Quesada, sottolineando come la squadra non intenda adagiarsi sui successi passati, ma anzi, voglia utilizzarli come trampolino di lancio per traguardi ancora più importanti.
“Vogliamo essere fonte d’ispirazione per tutti coloro che ci seguono, fieri e pronti a rispondere al meglio a queste aspettative”, ha proseguito il CT, evidenziando la responsabilità che sentono i giocatori nel rappresentare il proprio paese e nel trasmettere i valori del rugby. La consapevolezza della propria qualità è un punto cardine della mentalità della squadra, che si prepara ad affrontare il torneo con determinazione e fiducia nei propri mezzi.
Sfide e Preparazione
Nonostante l’entusiasmo e la determinazione, Quesada ha riconosciuto alcune sfide che la squadra dovrà affrontare. “Sappiamo che siamo un po’ indietro per quanto riguarda la profondità della rosa, ma questo non cambia la nostra voglia di prepararci al 120%”, ha dichiarato il CT, evidenziando come la squadra sia pronta a compensare eventuali carenze con un impegno e una preparazione eccezionali. L’obiettivo è chiaro: “Vogliamo performare meglio perché possiamo farlo, l’obiettivo per questo torneo è andare ancora più lontano”.
La determinazione di Quesada si riflette anche nella sua visione della squadra: “Saremo sicuramente una squadra difficile da battere”. Questa affermazione non solo rivela la fiducia nelle capacità dei giocatori, ma anche la convinzione che l’Italia possa competere ad alti livelli con le altre nazioni del Sei Nazioni.
Crescita del Rugby Italiano
Oltre agli obiettivi immediati per il Sei Nazioni, Quesada ha parlato anche della necessità di una crescita a lungo termine del rugby italiano. “Ora abbiamo giocatori che iniziano a vincere anche nelle loro franchigie, ma abbiamo bisogno di più bambini che giocano a rugby diffondendo questo sport”, ha affermato il CT, sottolineando l’importanza di investire nelle nuove generazioni e di promuovere la pratica del rugby a livello giovanile.
Per il futuro del rugby, secondo Quesada, è fondamentale “cercare di far crescere i giocatori, così come le franchigie, per avvicinarci al livello delle altre nazioni”. Questo approccio evidenzia la necessità di un lavoro sinergico tra federazione, club e giocatori per elevare il livello del rugby italiano.
Gestione dei Giocatori e Collaborazione
Un altro tema importante sollevato da Quesada è la disponibilità dei giocatori. Il CT ha espresso la sua frustrazione nel vedere che gli altri allenatori possono disporre di “42 giocatori al seguito”, mentre lui vorrebbe avere “altri 10 giorni con tutto il gruppo per preparare la partita”. Questa situazione evidenzia le difficoltà nel coordinare i calendari delle squadre di club e della nazionale, un aspetto che Quesada sta cercando di gestire con diplomazia.
Nonostante queste difficoltà, Quesada ha espresso fiducia nei suoi giocatori: “Ma sento nei ragazzi la voglia di dimostrare quanto fatto”. Questa affermazione sottolinea la determinazione e l’orgoglio dei giocatori nel rappresentare l’Italia, pronti a dare il massimo in ogni partita.
Un Futuro Promettente per il Rugby Italiano
Le parole di Gonzalo Quesada trasmettono un senso di ottimismo e determinazione per il futuro del rugby italiano. Nonostante le sfide, la squadra sembra pronta a superare i propri limiti e a raggiungere traguardi ambiziosi. L’attenzione alla crescita dei giovani talenti e alla diffusione del rugby a livello giovanile è un segnale positivo per il futuro del movimento. La capacità di Quesada di gestire le difficoltà con diplomazia, mantenendo alta la motivazione dei giocatori, sarà fondamentale per il successo nel prossimo Sei Nazioni e per la crescita a lungo termine del rugby italiano.