Un’insolita aggiunta alla lista del World Monuments Fund
Il World Monuments Fund (WMF), noto per la sua opera di salvaguardia del patrimonio culturale e architettonico mondiale, ha annunciato una decisione senza precedenti per la sua lista del 2025: includere la Luna tra i siti a rischio. Questa scelta, che affianca luoghi come Gaza, le coste del Kenya e un edificio storico di Kiev, evidenzia una nuova e crescente preoccupazione: l’impatto dell’esplorazione spaziale e del turismo lunare sul nostro satellite naturale.
La Luna: un patrimonio a rischio
La decisione del WMF di puntare i riflettori sulla Luna è motivata dalla crescente attività spaziale, sia da parte di governi che di operatori privati. La presidente e CEO dell’organizzazione, Bénédicte de Montlaur, ha sottolineato come l’aumento delle missioni spaziali e l’emergere del turismo lunare rappresentino una minaccia concreta per i numerosi siti di valore storico e scientifico presenti sulla superficie lunare. Tra questi, il Mare della Tranquillità, dove gli astronauti dell’Apollo 11 Neil Armstrong e Buzz Aldrin fecero i primi passi, è particolarmente a rischio. Si stima che almeno 90 siti lunari siano potenzialmente vulnerabili.
Gaza: un patrimonio culturale in frantumi
Parallelamente alla Luna, la lista del WMF include anche Gaza, una regione con un ricco patrimonio culturale e archeologico. La Striscia, crocevia di civiltà fin dal Neolitico, ha subito danni e distruzioni senza precedenti a causa del conflitto del 7 ottobre 2023. Gli esperti del WMF hanno constatato la perdita di importanti siti archeologici e architettonici, sottolineando l’urgente necessità di preservare ciò che resta di questo patrimonio.
Altri siti a rischio nel mondo
Oltre a Gaza e alla Luna, la lista del WMF include altri siti di grande importanza culturale e ambientale: le coste del Kenya, minacciate dall’erosione; 66 fari del Maine, simboli storici della navigazione; la Casa dell’Insegnante a Kiev, danneggiata da un missile russo; e le Assembly Rooms di Belfast, in Irlanda del Nord, che attivisti vorrebbero trasformare in un Museo dei Conflitti e della Pace. Questi siti, diversi per natura e contesto, condividono la stessa urgenza di protezione e conservazione.
La corsa allo spazio e le implicazioni per la Luna
L’annuncio del WMF coincide con un periodo di intensa attività spaziale. Il 15 gennaio, due veicoli privati sono stati lanciati verso la Luna a bordo di un razzo SpaceX di Elon Musk, mentre il New Glenn di Jeff Bezos è entrato in orbita. Queste missioni, insieme alle ambizioni di governi e altri operatori privati, sollevano preoccupazioni sulla protezione dei siti lunari. Gli Accordi Artemis, firmati dagli Stati Uniti e da altri 51 Paesi, stabiliscono norme non vincolanti per l’esplorazione lunare, ma un trattato vincolante dell’ONU per la protezione dei siti lunari è ancora in fase di sviluppo. La questione della proprietà e della conservazione della Luna è quindi più urgente che mai.
La Luna: simbolo di speranza e futuro
Bénédicte de Montlaur ha ribadito che “La Luna non appartiene a nessuno, ma è un simbolo di speranza e del futuro”. Jonathan Bell, vicepresidente dei programmi del WMF, ha aggiunto che “non è lontano il giorno in cui ci saranno visite turistiche sulla Luna e mettere il satellite in lista è una magnifica opportunità di far conoscere il bisogno e il valore di conservarla”. L’inclusione della Luna nella lista dei siti a rischio è quindi un appello all’azione per proteggere un patrimonio che appartiene all’umanità intera.
Un passo importante verso la conservazione del patrimonio spaziale
L’inclusione della Luna nella lista dei siti a rischio del World Monuments Fund è un passo importante verso la consapevolezza della necessità di proteggere il patrimonio culturale e scientifico non solo sulla Terra, ma anche nello spazio. Questa decisione, che arriva in un momento di crescente attività spaziale, sottolinea l’importanza di un approccio responsabile e sostenibile all’esplorazione del nostro satellite. La sfida ora è quella di tradurre questa consapevolezza in azioni concrete, attraverso accordi internazionali vincolanti e una collaborazione globale per la conservazione di un patrimonio che appartiene all’intera umanità.