Zuckerberg annuncia la fine del fact-checking e accusa l’Europa e l’amministrazione Biden
In un video, Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha annunciato la fine del fact-checking e ha accusato l’Europa e l’amministrazione Biden di pressioni per la censura. Zuckerberg ha affermato che gli Stati Uniti hanno le più forti protezioni costituzionali al mondo per la libera espressione e che l’unico modo per respingere la censura globale è con il sostegno del governo americano.
“Lavoreremo con il presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”, ha detto Zuckerberg nel video. “Gli Stati Uniti hanno le più forti protezioni costituzionali al mondo per la libera espressione”, ha sottolineato, esplorando poi le altre aree geografiche del mondo.
Zuckerberg ha accusato l’Europa di avere “un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile realizzare qualsiasi innovazione lì”. Ha anche accusato l’amministrazione Biden di pressioni per la censura, affermando che “è stato così difficile negli ultimi quattro anni, quando persino il governo degli Stati Uniti ha premuto per la censura andando contro di noi ed altre compagnie americane. Ha incoraggiato altri governi ad andare oltre”.
Zuckerberg: “I Paesi latino americani hanno tribunali segreti, la Cina ha censurato le nostre app”
Zuckerberg ha poi proseguito descrivendo la situazione in altre aree del mondo, affermando che “i Paesi latino americani hanno tribunali segreti che possono ordinare alle aziende di eliminare cose silenziosamente”. Ha anche detto che “la Cina ha censurato le nostre app impedendone persino il funzionamento nel Paese”.
Secondo Zuckerberg, l’unico modo per contrastare questa tendenza globale è con il sostegno del governo americano: “L’unico modo in cui possiamo respingere ciò in questo trend globale è col sostegno del governo Usa”.
Zuckerberg: “Ora abbiamo l’opportunità di ripristinare la libertà di espressione”
Zuckerberg ha concluso il suo discorso con un messaggio di speranza, affermando che “ora abbiamo l’opportunità di ripristinare la libertà di espressione e sono emozionato nel coglierla”.
Considerazioni personali sulla censura e la libertà di espressione
Le accuse di Zuckerberg sulla censura in Europa e negli Stati Uniti sollevano importanti questioni sulla libertà di espressione e il ruolo dei governi nella regolamentazione di internet. È importante ricordare che la libertà di espressione non è assoluta e che i governi hanno il diritto di limitarla in alcuni casi, come per la diffusione di disinformazione o incitamento all’odio. Tuttavia, è fondamentale che queste limitazioni siano proporzionate e non siano utilizzate per censurare opinioni o informazioni scomode. La sfida è trovare un equilibrio tra la libertà di espressione e la necessità di proteggere la società da contenuti dannosi.