Un appello per la giustizia e un cambio di rotta
“Sono sicura che le forze dell’ordine stanno facendo il loro lavoro, ma poi la risposta deve essere da parte dello Stato” ha dichiarato Silvia Baragatti, madre di Maati Moubakir, il 17enne ucciso in strada una settimana fa a Campi Bisenzio. La donna ha espresso un forte appello per la giustizia, chiedendo che non si passi più il messaggio di un Paese dove “si può fare tutto e non si punisce nulla”. “Questo, basta”, ha affermato. “Ci sono genitori che non sanno cosa fanno i loro figli”, ha aggiunto, sottolineando come il ragazzo sia stato trovato morto e lasciato solo, con la speranza che le indagini possano far luce anche su chi ha visto e non ha soccorso il giovane. “Mettiamoci tutti una mano sulla coscienza. Questo è il fallimento della società, dell’umanità, anche gli animali stanno accanto al loro ferito”, ha concluso.
Cerimonia di ricordo in via Tintori
La famiglia di Maati ha partecipato ad una cerimonia di ricordo promossa dal Comune in via Tintori, dove il 17enne è stato trovato morto. Circa 100 persone si sono ritrovate nel luogo del ritrovamento, dove fiori e bigliettini indicano il punto in cui il ragazzo è stato trovato dissanguato e per lesioni ad organi vitali causategli dalle coltellate inferte da più aggressori. Nel raccoglimento generale, durato circa 20 minuti, c’è stato un minuto di silenzio. Il padre, Farid Moubakir, ha detto una breve preghiera nella sua religione, musulmana.
Il dolore della famiglia e l’appello alla società
“Chiediamo giustizia per nostro figlio, perché la sua vita è stata spezzata ingiustamente”, ha detto Farid Moubakir. “Maati non era solo nostro figlio: era il figlio di tutti noi, un ragazzo pieno di sogni e speranze, come tanti altri. Questo dolore non dovrebbe mai colpire una famiglia, non dovrebbe mai colpire nessuno. La sua morte ci ricorda quanto sia importante proteggere e sostenere i nostri giovani, perché ogni vita vale e ogni vita merita giustizia. Non mi fermerò finché non sarà fatta chiarezza, affinché nessun altro debba vivere quello che stiamo vivendo noi.”
La missione di Silvia: “Avere giustizia per mio figliolo”
“La mia missione di vita, ora, è avere giustizia per il mio figliolo. Maati non andrà nel dimenticatoio, questa storia non andrà nel dimenticatoio”, ha dichiarato Silvia Baragatti. Le parole della madre di Maati riflettono il dolore e la determinazione di una famiglia che lotta per la giustizia e per la memoria del loro figlio.
Un appello per la responsabilità collettiva
La tragedia di Maati Moubakir solleva un’importante riflessione sulla responsabilità collettiva. Le parole di Silvia Baragatti invitano a un cambio di rotta nella società, a una maggiore attenzione alla sicurezza e alla giustizia, e a una presa di coscienza del ruolo che ognuno di noi ha nella costruzione di una comunità più sicura e solidale. La morte di Maati non deve essere un evento isolato, ma un monito per tutti noi a lavorare insieme per creare un futuro migliore per i nostri giovani.