Un viaggio tra le tombe di alpinisti e pensatori
“Manes. Tombe di alpinisti e pensatori” (Idea Montagna, 368 pagine, 18 euro) è il frutto di un viaggio decennale di Mirco Gasparetto alla ricerca di pietre tombali di figure più o meno note dell’alpinismo. Il titolo, “Manes”, deriva dal latino e significa “fantasmi”, “anime”, evocando l’idea di un’eredità che va oltre la morte fisica, una continuità che si manifesta attraverso le opere degli artisti. Come ha scritto Nooteboom, i poeti, e più in generale gli artisti, continuano a parlare con le loro opere, e nel caso di Gasparetto, gli alpinisti tornano a vivere attraverso la lettura di una poesia, la visione di un quadro o la scalata di una parete, in cui si ritrova la loro filosofia alpinistica.
In questo peregrinare tra le Alpi, Gasparetto ha cercato e trovato le tombe di 40 “colleghi”, incrociando le loro storie alpinistiche con frammenti di letteratura, poesia, arte figurativa e musica. Tra i profili raccontati, si incontrano Antonio Berti, Lorenzo Massarotto, Jeanne Immink, Fosco Maraini, Edward Whymper e Gino Buscaini, che attraversano circa 150 anni di rapporto con le vette. Nel suo diario, Gasparetto annota anche le tombe di altri 20 alpinisti che non ha ancora avuto modo di descrivere, ma che, con le loro parole, illuminano l’intero arco della loro esistenza.
Gasparetto non è un novizio nel mondo dell’alpinismo. Ha iniziato ad arrampicarsi dalla seconda metà degli anni Ottanta e ha condiviso esperienze con alpinisti di grande esperienza come Mario Crespan, con cui ha scalato il Campanile di Val Montanaia per celebrare i cent’anni dalla prima salita. Ha collaborato anche con Mauro Corona ed Erri De Luca, con cui ha condiviso una cordata, e con Silvana Rovis, anima della rivista “Le Alpi Venete”, di cui Gasparetto è oggi caporedattore.
Un’eredità culturale
Il libro di Gasparetto non si limita a raccontare le storie di vita degli alpinisti, ma si addentra nella loro anima culturale, mostrando come l’alpinismo non sia solo un’attività sportiva, ma anche una filosofia di vita, una ricerca di sé e del proprio limite. L’autore ci invita a scoprire il legame profondo tra la montagna e la cultura, attraverso le opere e le idee degli alpinisti, che hanno saputo interpretare la natura in modo originale e profondo.
“Manes” è un libro che ci invita a riflettere sulla vita e sulla morte, sul valore dell’eredità che lasciamo alle generazioni future, e sul potere della cultura di trascendere il tempo e lo spazio. È un viaggio emozionante e ricco di spunti di riflessione, che ci accompagna alla scoperta di un mondo affascinante e poco conosciuto, quello dell’anima culturale degli alpinisti.
Un’eredità che continua a vivere
“Manes” è un libro che ci invita a guardare oltre la morte fisica, a riconoscere l’eredità che gli artisti e gli alpinisti lasciano con le loro opere e le loro idee. Gasparetto ci mostra come la cultura possa trascendere il tempo e lo spazio, e come le esperienze di vita e le riflessioni di chi è andato avanti possano continuare a ispirare e arricchire la nostra vita.