Il Caso Resinovich: Tre Anni Dopo
Sono trascorsi esattamente tre anni da quando i Vigili del fuoco hanno individuato il cadavere di Liliana Resinovich nel parco dell’ex Ospedale psichiatrico, a San Giovanni. La donna, di 63 anni, era scomparsa il 14 dicembre 2021 dopo essere uscita di casa.
Il corpo era chiuso in due sacchi di quelli utilizzati per i rifiuti solidi urbani e la testa era avvolta in due sacchetti trasparenti di quelli invece in uso per alimenti. Nonostante questi strani elementi, sin dall’inizio si era parlato di suicidio.
Le indagini furono affidate alla Polizia. Con sé la donna non aveva né documenti né telefoni cellulari né portafogli.
L’Indagine e le Nuove Direzioni
Dopo tanti esami cui fu sottoposta la salma, la richiesta di archiviazione da parte della Procura non fu accolta dal Gip del Tribunale di Trieste che, invece, indicò oltre venti punti di indagine che andavano approfonditi.
La salma fu dunque dissepolta e ora si attende l’esito della perizia forse più importante, quella medico legale dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, attesa nel giro di poche settimane dopo vari rinvii.
Un Caso Complesso
Il caso Resinovich rappresenta un enigma che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica. La presenza di elementi strani nella scena del ritrovamento del corpo, la mancanza di oggetti personali e l’apertura dell’inchiesta a nuovi scenari, suggeriscono un quadro complesso e non ancora del tutto chiaro. L’attesa per l’esito della perizia di Cristina Cattaneo alimenta la speranza di fare luce su questa vicenda e di dare finalmente risposte ai familiari di Liliana Resinovich.